tylerdurden73 7 / 10 20/01/2009 09:27:58 » Rispondi Bel dramma familiare che evita i soliti sotterfugi patetico/strappalacrime e situazioni eccessivamente urlate andando a tratteggiare con grande brillantezza una storia solo in apparenza prevedibile,ma che mediante toni educati e mai gratuitamente tragici riesce nel dipingere un credibile e sofferto spaccato umano. Dennis Lee,al suo primo lungometraggio, mostra buoni mezzi,non solo da un punto di vista tecnico (seppur la fotografia non sia delle migliori),ma soprattutto nella capacità di saper giocare con le psicologie dei suoi personaggi,andando ad amalgamarle con estrema delicatezza tra loro e definendole alla perfezione nel contesto borghese e finto perbenista in cui sono calate. Il suo lavoro è supportato magnificamente da un cast d’attori in grande spolvero che trova in Willem Dafoe,Emily Watson ed a sorpresa in Ryan Reynolds,solitamente avvezzo a ben altri ruoli,degli interpreti perfetti,capaci di trasmettere ogni minima sfumatura con grande sensibilità. Sicuramente un finale forse troppo consolatorio e qualche lentezza eccessiva non fanno di questo film un lavoro imprescindibile,al tempo stesso però è giusto sottolineare come questo non sia stato capito,assuefatti come siamo ad un cinema che tratta questi temi in maniera solitamente isterica e strepitante.La gentilezza dell’esposizione di Lee,tramite un approccio misurato,è a mio modesto parere da elogiarsi senza mezzi termini,permettendo così di essere magnanimi nei confronti di alcune imperfezioni. La solita inadatta traduzione del titolo in italiano non rende giustizia,preferendo una banalità che si dimentica in due secondi al ben più suggestivo “Lucciole in giardino”.
foxycleo 29/01/2009 10:54:25 » Rispondi "una storia solo in apparenza prevedibile" mi sembra un po' esagerato, il film personalmente mi è parso una seduta dallo psicologo del regista che vuole renderci tutti partecipi della sua infanzia. Sugli attori sono d'accordo con te, ma sul film purtroppo no e soprattutto sulle "parti tecniche". Ormai non siamo più in sintonia come una volta...
Personalmente ho trovato un spaccato famigliare intenso,non prevedibile perchè se ci fai caso non segue i soliti canoni isterico/nevrotici.Sarà forse un mio problema,ormai avvezzo a un certo tipo di cinema italiano che quando tratat certi argomenti basa per intero su snervati sequenze urlate la sua ragion d'essere. La regia non mi è sembrata malvagia,ci sono delle belle inquadrature ad ampio respiro ed altre molto concentrate sui personaggi che ne rivelano bene lo stato d'animo,questo grazie anche alle prove degli attori.Sulla fotografia sono d'accordo,ma l'avevo specificato.
In sintonia ci siamo sempre,il 4 a X-Files ti dice nulla?;)