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AMERICAN HISTORY X regia di Tony Kaye

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altroquando     7½ / 10  28/01/2020 12:47:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Viaggio nel cuore nero dell'anima americana. Rivisto a più di vent'anni dalla sua uscita, il film conserva ancora una grande potenza emotiva, con un uso intelligente del bianco e nero volto ad evidenziare i flash back nel passato ed al contempo i momenti più bui della vita di Derek.
La sua struttura è quella di una tragedia classica, da qui la sua struttura prevedibile fin dall'inizio ed il suo finale catartico in cui le colpe dei padri ricadono sui figli.
Smaltita la sbornia emotiva, cominciano ad emergere alcune perplessità relative soprattutto all'accuratezza nella descrizione della cultura neonazista. Il termine "naziskin" utilizzato nella descrizione basta a testimoniare la scarsa conoscenza di questo tipo di cultura da parte dei media e del pubblico in generale. Un peccato perché il neonazismo presenta un suo fascino particolare che consiste nel prestarsi bene a rappresentare la parte più violenta, irrazionale e cinica dell'animo umano ma necessita di uno sforzo empatico ed introspettivo più profondo per essere esaminata, detta altrimenti: non credo che nessun neonazista riuscirebbe a rivedersi nella figura di Derek nè nella descrizione del mondo degli skinhead filonazisti presentata dal film. Lo smantellamento dell'ideologia totalizzatrice che organizza la mente di Derek inoltre non è sufficientemente approfondita (il punto del dialogo a tavola col padre è a mio avviso il momento più debole nella caratterizzazione psicologica dei personaggi) ed il cambiamento di prospettiva è invece affidato, con una retorica un po' semplicistica, da una parte al tradimento dei compagni e dall'altra al rapporto di amicizia che nasce con il compagno di carcere di colore ed alla figura dell'insegnate che non lo abbandona.