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GOMORRA regia di Matteo Garrone

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     9 / 10  29/10/2008 14:17:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siamo in Italia,più precisamente in Campania,ma potrebbe essere qualsiasi luogo del mondo in cui le organizzazioni criminali hanno talmente attecchito sul territorio che neppure il sole si degna più di scaldare o illuminare questi posti, dove violenza,paura,ignoranza e sofferenza hanno spazzato via qualsiasi altro sentimento.
Matteo Garrone si conferma regista di gran talento,il suo film trasuda un realismo disperato e senza futuro,una voragine criminale illustrata abilmente per mezzo di luoghi senza nome e degradati,collocabili geograficamente solo per il linguaggio utilizzato dai protagonisti e per le inquadrature dedicate a quell’aborto di agglomerato urbano che è “Le Vele”.
“Gomorra” non si arroga il diritto di spiegare cosa sia la camorra,come essa sia regolata o su quali spietati dettami poggi la propria esistenza,bensì mostra quali disastri la criminalità organizzata sia riuscita a produrre su un territorio potenzialmente ricco e florido.Il risultato è quello di aver creato uno stato all'interno dello stato,abitato da persone ormai asservite totalmente al potere oscuro che aleggia su quelle zone,costrette ad accettare come unico mezzo di riscatto quello proposto con la forza dai boss e dai loro tirapiedi,marionette i cui destini vengono decisi ad un tavolo da gioco o in una fredda sala d’attesa di un ospedale.Individui dall’animo corrotto,capaci di tutto pur di sopravvivere,inquinati come i territori che abitano,pieni zeppi di rifiuti tossici che inesorabilmente richiedono il loro tributo di morti ogni anno.
Le atmosfere del romanzo di Saviano sono riportate in maniera prepotente,rendendo bene quale punto di non ritorno si sia ormai raggiunto.Garrone sceglie di raccontare il suo tragico spaccato sociale attraverso cinque storie che hanno come unico punto comune la desolazione e la disperazione,oltre che l’aridità dell’uomo,capace di trattare i suoi simili come un mucchio di terra da trasportare e gettare quanto più lontano.Eccellente il lavoro svolto sulle inquadrature,capaci di mostrare rari ed effimeri momenti spensierati,minacciati da un incombente senso d’angoscia ed oppressione.
Ecco allora dipanarsi un’umanità varia finita nella rete della criminalità organizzata:c’è il ragazzino che per sottostare al volere dei clan dovrà prendere una scelta molto difficile,c’è il contabile della camorra invischiato nella faida tra bande,quindi due giovani sprovveduti il cui sogno è emulare le gesta di Tony Montana in Scarface ed ancora il sarto che passa alla concorrenza straniera rischiando la vita,ed infine il grande Servillo nei panni di uno procacciatore di siti per lo smaltimento di scorie tossiche.
“Gomorra” è un film importante,pur parlando di temi conosciuti li spiattella con rara lucidità senza mai tirarsi indietro ed osando senza mezzi termini,riuscendo a creare un mondo che sembra non appartenerci mache in realtà è molto più vicino di quanto si possa pensare.
misssteria  02/11/2008 04:16:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi dispiace pero' per il sartore. In mia patria molti esperti nei vari settori finiti +/- cosi'. Anhe io in parte.
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  03/11/2008 09:32:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo è la triste realtà...Ciao Misss!

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