castelvetro 7½ / 10 10/03/2010 20:08:58 » Rispondi E' facile etichettare questo film come una commedia qualunque se non si conosce bene il regista con cui abbiamo a che fare...
Vedete, nonostante nel 1952 (anno in cui è stato prodotto questo film) Bunuel ha girato in tutto 4 lungometraggi, qui ci troviamo di fronte ad un film d'autore a tutti gli effetti. Per spiegarmi meglio vi faccio notare alcuni passaggi della trama:
Il Bruto si scopre potenziale figlio di Cabrera. La donna di Calabrera (Paloma) nella macelleria del marito viene accostata all'immagine della vergine di Guadalupe.
Finale enigmatico: Paloma dopo aver visto la morte del Bruto si imbatte in una gallina nera (un classico simbolo di Bunuel) e prova terrore e vergogna.
Conoscendo la simbologia ricorrente del regista non si può non pensare a possibili riferimenti alla Bibbia. Ad esempio all'episodio evangelico del gallo che canta quanto Pietro rinnega il signore. Pedro, il vero nome del Bruto, assomiglia tra l'altro molto a Pietro.
Il mio voto è 7 e 1/2 perchè ad ogni modo Bunuel ha fatto di molto meglio. In questo film Bunuel ci comunica chiaramente che non siamo di fronte ad una sua opera nel senso stretto del termine. Sono state varie le modifiche del produttore alla sceneggiatura per rendere il film più "commerciale".
Come fa Bunuel a comunicarci che il film non è interamente suo? Semplice! Attraverso l'uso della musica...
Se fosse per Bunuel i suoi film non avrebbero mai una colonna sonora.