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SOLDATI 365 ALL'ALBA regia di Marco Risi

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boiledfish     7 / 10  05/07/2011 22:36:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sapete... ho iniziato, alla nascita dei miei figli, a mettere insieme del materiale che costituisse una specie di eredità esperienziale e/o valoriale di loro padre. Ho messo insieme anche dei film, catalogati secondo un criterio tematico.

Al tema "DIMENSIONE MILITARE" ho raggruppato "Orizzonti di gloria", "Uomini contro", "Full metal jacket" e "Soldati 365 all'alba".

Lungi dal volerli paragonare sul piano artistico, trovo che quei film siano quanto di più rappresentativo ci sia, di ciò che m'ha più colpito del mondo in divisa: la BECERA, VIOLENTA FOLLIA!

Il guaio è che, quanto ho appena detto, sia perlopiù ignoto alla maggior parte delle persone, che considerano, quello militare, COME UN NECESSARIO, SPESSO POSITIVO STRUMENTO DELL'UMANITÀ.

A confondere le coscienze c'è sicuramente il fatto che, da un punto di vista morfologico, "militari" e "persone", siano indistinguibili!

Prendi un ragazzetto, mettigli una mimetica, aggregalo ad altra gente che parli come i pinguini di Madagascar, digli che nonostante abbia l'impressione d'essere trattato come un escremento dai cosiddetti "superiori" verrà il momento in cui potrà riscattarsi e diventare un EROE facendo scempio del "VERO NEMICO"... e voilà! Tutto sembra rientrare nei canoni dell'umana NORMALITÀ!

Beh... non c'è stato niente di "normale", nei tredici mesi che ho subìto quel putridume!

Guardando il protagonista di questo film mi sembra di rivivere in "soggettiva" le stesse oscene esperienze che ho vissuto in prima persona.
Gli stessi subumani che fanno i "nonni" e gli stessi codardi che li subiscono. Lo stesso gergo da decerebrati. Lo stesso rifugiarsi in finte amicizie per sentirsi un po' meno insicuri! Lo stesso orrore, nel rivivere la scoperta che i protagonisti di quella tragica ignominia erano gli stessi esseri umani che mi sarei ritrovato intorno per tutto il resto della mia vita.

Sì, per me è stata una fondamentale esperienza evolutiva.
Da allora ho capito che i cattivi non sono facilmente distinguibili dai buoni! Da allora ho capito che sono fatti come me, quelli di cui aver paura! Da allora, vedere una divisa è stato un sollievo soltanto perché, così, avevo la certezza di sapere da chi dovermi guardare!

Il finale del film.

Quanti sono, i commentatori che rilevano, in questo film, un finale irreale o campato in aria!

Se sapessero, quei commentatori, con quale patema ho vissuto fino all'ultimo giorno di quella pena!

Era il '74-'75.
Ero a Livorno, in una caserma di quelli che, quando prendono un volo, non scendono al capolinea.
Spesso, da quei pervertiti degli ufficiali arrivavano "segnali" che ventilavano un possibile intervento militare finalizzato a "ristabilire alcuni equilibri politici" in un'Italia che rischiava di cader preda della "minaccia rossa".

Il copione, ormai, era noto a tutti: allarme notturno; vestizione in assetto operativo; approvvigionamento individuale di munizioni; trasporto all'aeroporto di Pisa; imbarco e decollo su un C130 con destinazione a circa 300 Km... Roma!
Lancio, raduno, occupazione e dominio militare di obiettivi che sarebbero stati indicati.

Si chiama "COLPO DI STATO".

Sapevo, cosa avrei fatto.
In vista dell'obiettivo del lancio, le porte dell'aereo vengono aperte e, soltanto sulla verticale prevista, i paracadutisti vengono fatti avvicinare all'uscita.
Sarebbe stato facilissimo agganciare la mia fune di vincolo, correre e lanciarmi fuori da quel *****io prima d'esser coercito a violentare i miei concittadini!
Sarei finito dalle parti di Viterbo... Bracciano... chissà!
Da li, avrei raggiunto coloro a cui tenevo e sarei stato, all'occorrenza, partigiano contro i miei ex commilitoni.

Il finale di questo film non ha nulla, di assurdo e improbabile!

Una mente malata come quella del militare, c'è solo da evitarla o difendersene... sperando che s'estingua al più presto come uno degli aspetti più deteriori dell'umanità.

E ce ne fossero tanti altri, di film che, come questo, mostrano la realtà per come la puoi esperire soltanto se ci sguazzi dentro.

Kubrick, Rosi e Risi l'hanno capito bene! Vi auguro di capirlo quanto loro, anche se non ci farete mai un film!