caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

A MORTE HOLLYWOOD! regia di John Waters

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  18/02/2008 14:50:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
John Waters è un regista di culto tra gli appassionati del cinema indipendente,riconosciuto come il re del cattivo gusto e del trash,è anche un cineasta capace e caustico,autore di indimenticabili chicche weird come “Pink Flamingos” o “Female trouble”.Un autore bistrattato perché spesso e volentieri volutamente estremo nel suo messaggio polemico e riottoso nei confronti della Hollywood dei grandi studios.
La storia di "A morte Hollywood!" è sufficientemente bizzarra e per certi versi potrebbe apparire come semi autobiografica,narra di un impresario cinematografico, tale Cecil B. Demented (chiaro omaggio a Cecil B. De Mille),novello Dr. Jekyll e Mr. Hyde che si tramuta nottetempo in un personaggio esaltato e violento,autore (o meglio,aspirante tale) di film underground,desideroso di far collassare l’industria cinematografica americana a suo avviso ormai arida di contenuti.L’idea è quella di realizzare un film rivoluzionario che sfrutti un budget zero e l’appeal di un’attrice di gran richiamo,interpretata con efficacia da Melanie Griffith,per questo motivo rapita dalla bizzarra troupe dell’eccentrico filmaker e costretta a recitare.
Waters attacca ironicamente la Hollywood piu’ glamour,accusando il sistema e sbeffeggiando classici emblemi del buonismo su celluloide come “Forrest Gump” e “Patch Adams”.Interessante l’idea di mostrare la positiva interazione tra la starlette sequestrata e gli eccentrici elementi della troupe,tutti tatuati con il nome di un regista considerato di culto,andando così da Otto Preminger a Spike Lee,da Lynch a Herschell Gordon Lewis,da Peckinpah a Fassbinder.
Il film, girato come consuetudine a Baltimora,è meno feroce di quanto ci si potesse auspicare,è un prodotto lontano anni luce dall’abituale vena polemica e corrosiva dell’autore,anche il livello di comicità non raggiunge quasi mai risultati eclatanti,ed il tanto decantato cattivo gusto è piuttosto edulcorato.
Non è un brutto film,ma se paragonato ai precedenti lavori di Waters perde nettamente il confronto.