quadruplo 5 / 10 02/04/2007 11:19:14 » Rispondi Fa uno strano effetto vedere nella propria videoteca di fiducia il nome di Takashi Miike tra i fratelli Vanzina e tra l'ultimo successo di Steven Seagal che sconfigge Dio nella battaglia per il dominio dell'universo. E fa ancora più pensare sui meccanismi che regolano l'industria cinematografica: se tra tutti i suoi film, l'unico presente sia il suo peggiore (tra quelli che ho visto fino ad oggi), forse c'è qualcosa che non va.
The call non è poi un disastro totale come molti l'hanno descritto, semplicemente non offre praticamente niente a un filone spudoratamente sfruttato dal punto di vista commerciale iniziato da "The ring". E Miike furbescamente ne approffitta (e ben venga, cosi prende soldi per fare altri film che nessuno finanzierebbe) dimenticandosi cosa è capace di fare fino all'ultima mezz'ora (dall'ingresso nell'ospedale abbandonato, un pò alla "silent hill" un pò alla "session 9"), dando precedentemente qualche segno di vita solo nella trasmissione TV e nella ricerca dei cadaveri da parte dell' archivista al computer. Il finale alza notevolmente il voto, riesce a provocare qualche sussulto ma rimane sempre troppo simile alla videocassetta assassina.
E poi, BASTA DOPPIARE I FILM GIAPPONESI!!!E' ridicolo sentire un giapponese che parla italiano, non ha senso!!Facciamo un piccolo sforzo e leggiamo i sottotitoli..
Forse, se il film fosse di un regista qualunque un 6 stiracchiatissimo l'avrebbe portato a casa ma visto che non è uno qualunque (come dicono a scuola, le capacità le ha ma non si applica) l'insufficenza è d'obbligo.