elio91 8 / 10 20/08/2013 17:58:34 » Rispondi Particolarmente ostico dopo i primi 5, intensi minuti, migliora piano piano con l'approssimarsi di vari personaggi, la metafora dell'anguilla e Yamashita (e l'uomo in generale) è particolarmente commovente e mai pedante, compresi i vari rimorsi di coscienza del protagonista. Anzi, complimenti a Imamura per essere riuscito a fare del personaggio principale della vicenda un uomo che, nonostante l'uxoricidio, diviene emblema di un cambiamento difficile, pieno di ostacoli sul cammino ma nonostante tutto positivo. Molto bello anche il tono surreale e quasi slapstick dell'ultimissima parte, nonché il finale. Insomma, è fatto cosi bene, con una sceneggiatura cosi interessante e delle recitazioni tanto sentite che diventa difficile non inserire "Unagi" tra le opere più riuscite e rappresentative del cinema di Shohei Imamura anche se bisogna ammettere che resta un passo indietro rispetto a "La vendetta è mia" e "La ballata di Narayama". Palma d'oro (ex aequo) meritata anche se non un capolavoro ma "solo" un buonissimo film.