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IRON MAN regia di Jon Favreau

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Dom Cobb     5½ / 10  22/05/2012 14:35:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Diciamo che è una mezza delusione, specie dopo averne sentito parlare così bene, dopo averlo sentito definire un mezzo capolavoro, ricco d'azione...e specie dopo aver visto il secondo, di diversi aspetti migliore di questo.
Partiamo dall'inizio: ingaggiare Robert Downey Jr per la parte del miliardario Tony Stark è stato un autentico colpo di genio, dato che quell'attore sembra nato per interpretare solo quella parte, a cui dona carisma, ironia e anche un po' di sano cinismo.


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Anche gli effetti speciali sono decisamente promossi, nonostante non siano della qualità di Transformers, uscito un anno prima (e, per essere questo un film da 200 milioni di dollari, mi domando se sia un difetto): le sequenze di volo (o meglio, la sequenza di volo) sono forse l'apice tecnico del film.
Peccato, allora, che tutto il resto vada di male in peggio: appena decente la sceneggiatura che, se riesce ad offrire delle scene ironiche molto efficaci, stucca e annoia sul lato puramente action, servito col contagocce, e questo aspetto non incontra un aiuto significativo dalla regia di Jon Favreau che, nuovo a questo genere, dirige lo spettacolo cavandosela senza infamia e senza lode. Inoltre, è la stessa sceneggiatura a creare uno scontro finale aberrante, forse il peggiore di tutti i film Marvel, dove Iron Man e Iron Monger anziché botte, si scambiano battute una più penosa dell'altra per quasi dieci minuti.
L'azione stessa, quelle pochissime volte che c'è, a tratti fa ridere per quanto è lenta: uno dei pochi demeriti della regia, ma è abbastanza per abbassare la qualità del film. E questi difetti influiscono anche sul ritmo, rallentandolo.
Il resto del cast non va bene: Gwyneth Paltrow per una metà del film fa la noiosa segretaria, per l'altra metà critica il suo datore di lavoro senza motivo e piagnucola in continuazione, Terrence Howard non fa niente dall'inizio alla fine, il povero e smemorato Jeff Bridges interpreta un villain idiota e dall'incisività nulla, che si scorda le battute ogni cinque secondi.
Nel complesso, un film sopravvalutato a mio avviso, talvolta criticato, ma non abbastanza: secondo me non raggiunge la sufficienza, ma lo trovo molto meglio di molti altri cinefumetti (Spiderman ad esempio). Alla fine, ci si può anche divertire, sempre ricordando che non è niente di speciale.
Dom Cobb  05/01/2017 15:22:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tony Stark è un genio multimiliardario a capo di una delle più grandi industrie di armi in tutta l'America, scapigliato, donnaiolo e soprattutto arrogante. Ma le cose per lui cambiano drasticamente quando, durante una presentazione d'armi in Afghanistan, viene catturato e mortalmente ferito da un gruppo di terroristi che intendono sfruttarlo per entrare in possesso delle sue distruttive creazioni. Con l'aiuto di un compagno di prigionia, però, Stark costruisce una futuristica armatura per fuggire e tornare in patria: da quel momento, comincia a dedicarsi anima e corpo alla protezione della gente che lui stesso, con la sua politica guerrafondaia, ha contribuito a mettere in pericolo...
C'era una volta il genere supereroistico, che grazie agli sforzi della DC negli anni settanta e ottanta e in seguito della Marvel all'alba del nuovo millennio acquisì uno spazio sempre maggiore nel cinema mainstream; un genere che questo Iron Man ha iniziato gradualmente a cambiare in modi fino allora ritenuti impensabili. Se oggi ci troviamo in balia delle leggi della serialità e dei crossover sul grande schermo, è proprio la casa delle idee che dobbiamo ringraziare, o maledire, a seconda dei punti di vista; ed è iniziato tutto con questo lungometraggio.
Iron Man rappresenta il primo tassello di quello che diventerà, a breve, un vero e proprio universo cinematografico, in cui personaggi di film diversi interagiscono più o meno costantemente e di cui condividono luoghi, aspetti tecnologici o narrativi e mitologia. Ma tutto ciò qui è ridotto comprensibilmente al minimo: visto il rischio di una simile operazione, è logico che la Marvel si sia trattenuta dal citazionismo, a volte eccessivo, di alcuni dei film successivi, limitandosi a concentrare i suoi sforzi sulla realizzazione di un buon film, che sappia reggersi in piedi da solo. Il risultato, al netto di qualche incertezza, è soddisfacente.
Gran parte del merito, va detto, appartiene all'inimitabile Robert Downey Jr., che qui si è ritrovato in uno dei ruoli più iconici, e per certi versi facili, della sua carriera: il personaggio di Tony Stark viene qui piegato alla storia personale dell'attore, che dunque si limita quasi a interpretare sé stesso. Ne risulta una performance irresistibile, sincera e pregna del suo naturale carisma, anche se di tanto in tanto, nelle scene più emozionali, essa si fa in qualche modo spenta.


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Il resto dei comprimari fa il proprio dovere, niente di più e niente di meno, e a volte si nota come i loro personaggi, soprattutto quello di Terrence Howard, siano talmente sacrificati da renderli, a conti fatti, inutili ai fini della storia, visto che non danno neanche un contributo.


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E qui, forse, veniamo al punto debole del film, che sembra proprio essere la sceneggiatura: ho letto che la maggior parte dei dialoghi era improvvisata, vista la mancanza di uno script completo, e in effetti si nota nella presenza di eclatanti buchi nella trama, soprattutto nella seconda parte, che rendono alcuni passaggi non solo illogici, ma anche confusionari;


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tanto più che la scelta dell'improvvisazione si ritorce qualche volta contro il film, creando dei momenti in cui i dialoghi o le prestazioni degli attori risultano stranamente incolori: in particolare, Jeff Bridges è capace di rendere il suo Obadiah Stane il più delle volte uno scemo che si scorda le battute ogni cinque secondi. E simili falle vengono rese vistose dalla sostanziale mancanza d'azione per lunghi periodi di tempo, e dal risultante ritmo lento.
D'altra parte, il film viene nobilitato dal suo impianto umoristico, simpatico se anche non così efficace come forse vorrebbe essere, e da un comparto tecnico di prim'ordine, dove si distinguono la fotografia di Matthew Libatique e gli strepitosi effetti speciali. Sorprende in particolare il modo in cui il regista Favreau sembra trovarsi a suo agio con il genere d'azione ad alto budget, sebbene si veda che deve ancora prenderci la mano: le scene action soffrono di alcuni momenti più o meno carenti e qualche tempo morto,


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e il climax in generale si fa ricordare per la sua goffaggine, ma ciò non le rende cattive o incapaci di intrattenere. E la scena dopo i titoli di coda rappresenta il primo assaggio di quello che verrà, un modo perfetto per iniziare gradualmente a far salire le aspettative.
In definitiva, Iron Man non è un film perfetto, né mi sbilancerei a chiamarlo un grande film: semplicemente, raggiunge con naturalezza il suo obiettivo principale di intrattenere con delle buone interpretazioni, qualche risata, qualche combattimento, ottimi effetti speciali e una performance iconica. Ed è ancora libero dei collegamenti con altri film dello stesso universo, ancora tutti da realizzare. Un buon inizio, per una serie che non si sa quando finirà.
VOTO: 7 1/2