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LA TERRA SILENZIOSA regia di Geoff Murphy

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     8 / 10  08/08/2014 15:50:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il silenzio è il suono dell'assenza, il respiro dell'universo.
La Terra privata dei suoi abitanti è un regno immobile, un deserto civilizzato che presta al suo creatore mille opportunità ma nessuna compagnia.
Dove è iniziato e dove conduce tutto questo?

"La Terra silenziosa" è un gioiello sottostimato.
Il neozelandese Geoff Murphy è riuscito nell'imbarazzante e paradossale impresa fantozziana di dirigere attori straordinari in film mediocri, e di ottenere un ottimo film da attori misconosciuti.
"La Terra silenziosa" va inquadrato tra due fondamentali coordinate: se da una parte esso è figlio di un momento storico carico di innovazioni scientifico-tecnologiche, e delle relative ansie ed aspettative, dall'altra parte è debitore del "2001" kubrickiano.
I richiami visivi sono inequivocabili: l'ultimo viaggio di Zac (seppur più essenziale e meno ipnotico) sembra fare il verso al viaggio "oltre l'infinito" di Bowman; lo sguardo finale dello stesso Zac ricorda gli occhi dello "Star-child".
Immagini diverse per raccontare la stessa storia. L'uomo cultore del progresso ha accudito e cresciuto la scienza fino a perderne il controllo; un punto di rottura esistenziale che si riassetta in una nuova genesi. Rimasto solo (?), l'uomo nuovo si affaccia su mondi inesplorati con quel senso kantiano ed ancestrale di Sublime.

Va da sé che in questo vuoto la vita e la mente di Zac perdano ogni riferimento. L'uomo assurge a Divinità Creatrice del "suo" mondo, sostituisce quel Dio raffigurato in un crocifisso abbattuto a fucilate. Come il grande Ditttore chapliniano, anch'egli si ritrova a ricoprire un ruolo dominante non desiderato, sostituendo alle speranze di quello la paradossale disperazione di colui che è stato "condannato a vivere".

"La Terra silenziosa" è un affresco post-apocalittico che in realtà si compiace del suo non spiegare tutto. Il progetto "Flashlight" e le distorsioni spaziotemporali non hanno alcun fondamento scientifico: sono solo "strumento" per raccontare una storia di fantascienza che al contempo è metafora e riflessione sul progresso, sull'etica, sulla vita reale.

Un film da recuperare.