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IL CRISTO PROIBITO regia di Curzio Malaparte

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quaker     8 / 10  14/02/2008 22:33:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Malaparte oltre che un grandissimo giornalista ed un grande romanziere, non poteva essere pure un grande regista. Il suo unico film, opera senza dubbio profondamente originale, va controcorrente rispetto alla tendenza neorealistica del cinema italiano dei primi anni '50. Può essere accostato a Kaputt e a La pelle, quasi la terza opera di una atipica trilogia.
M. sceglie attori veri per la maggior parte dei principali ruoli del film, di cui cura soggetto, sceneggiatura, musica e insomma tutto.
Però Non sa far parlare "le masse" con un linguaggio nuovo, e se conosce senza dubbio i toscani come pochi, ci regala però un film freddo proprio in quelle scene popolari e di massa in cui vorrebbe essere più intenso (come nella figura e negli episodi di Gino Cervi). Complessivamente il giudizio sul film è più che buono, ma sembra non avere nulla a che fare con l'Italia uscita dalla guerra, ed invece molto con il regista.
Una persona, Malaparte, che non riuscì mai a fare i conti con il proprio passato, e, pur essendo stato solo per pochi anni un convinto fascista, era però impregnato di una cultura e di una visione del mondo così drammatica ed anche aristocratica che la II guerra mondiale avevano spazzato via.