Compagneros 8½ / 10 24/08/2009 12:32:27 » Rispondi Bello, davvero molto bello. Piacevolissima sorpresa. I fratelli Citti o meglio, Franco con la fraterna collaborazione di Sergio firmano un buon film purtroppo sconosciuto. A causa del fallimento della casa di produzione, il film è uscito nelle sale con 6 anni di ritardo. Vagamente surreale e vagamente pasoliniano. Il film più che una critica alla società borghese e consumista ne è una triste visione. Bene Franco Citti, Fiorello funziona benissimo, un po meno Elide Melli. Un film purtroppo sconosciuto che merita di essere visto.
Gli abitanti del capannone abbandonato non avevano niente e condividevano tutto. Soprattutto sognavano, ecco il ruolo di Salvatore. Quando viene dato loro una casa questi si imbarbariscono, cominciano discriminazioni razziali e speciste. Qualcuno comincia a non voler dividere l'appartamento con un nero e i cani vengono cacciati. Da una comunità semplice e felice, si sono trasformati tutti in dei condomini barbari e rompiçoglioni che non hanno più bisogno dei soavi sogni che dispensava Salvatore. Ecco l'amara visione dell'Italia e degli italiani.
"Che cos'è che ha trasformato i proletari e i sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di più, dall'ansia economica di esserlo? Che cos'è che ha trasformato le «masse» dei giovani in «masse» di criminaloidi? L'ho detto e ripetuto ormai decine di volte: una «seconda» rivoluzione industriale che in realtà in Italia è la «prima»: il consumismo che ha distrutto cinicamente un mondo «reale», trasformandolo in una totale irrealtà, dove non c'è più scelta possibile tra male e bene. Donde l'ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta dall'assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c'è stata in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c'è stata: la scelta dell'impietrimento, della mancanza di ogni pietà." (Pier Paolo Pasolini)