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RAIN MAN - L'UOMO DELLA PIOGGIA regia di Barry Levinson

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     9 / 10  05/10/2010 23:54:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno dei classici dei classici. Rain Man è ormai a ragione diventato un cult ed un must per gli appassionati del buon cinema. Questo gioiello di Levinson ha una regia ed una sceneggiatura solidissima (scritta da Barry Morrow) impreziosite ancora più da una recitazione ottima, sia da parte di Cruise (una delle sue migliori senza dubbio) che ovviamente da parte di Hoffman (una delle interpretazioni più memorabili degli ultimi 30 anni), che formano insieme una delle coppie cinematografiche più belle di tutti i tempi, inserita in un triangolo di relazioni magnificamente completato dalla bellissima ed elegantissima Valeria Golino. La vicenda trascina lo spettatore in un dramma potentissimo che si apre a tematiche importanti come l'autismo, i problemi dell'ambito familiare, la nozione di "parentela", i rapporti fra fratelli. L'ambientazione "on the road" fornisce gli spunti per elaborare la metafora di viaggio come occasione di rivalutazione personale, come occasione per il personaggio dinamico di operare un profondo esame di coscienza, capire il vero senso della vita e cambiare la propria prospettiva nel pensare e guardare il Mondo. Le magnifiche musiche esotiche di Hans Zimmer si adattano perfettamente a questo "mood".
Magnifica la caratterizzazione dei personaggi. Cruise è un perfetto e frizzante classico yuppie degli anni '80 nel pieno dei suoi mid-twenties, preso quasi esclusivamente dal lavoro ed interessato solo alla carriera, al denaro e alla realizzazione di sé, che cambia radicalmente prospettiva dopo aver conosciuto suo fratello; Hoffman è un ritratto eccellente, umano e molto realistico dell'autismo dei cosiddetti "idiots savants" (frutto di approfondite ricerche di Dustin sul fenomeno e sulla collaborazione con vere persone autistiche ed esperti nel settore), e sebbene l'intero impianto filmico giri principalmente intorno a loro due i personaggi secondari, partendo dal direttore dell'ospedale psichiatrico, passando per Vern, per finire con Susanna (Valeria Golino).
Insomma quasi un capolavoro, da vedere e rivedere.