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DEATH SENTENCE regia di James Wan

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  22/04/2008 10:39:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Peccato che l’argomento trattato sia stato ormai proposto una miriade di volte,perché l’emergente James Wan,già regista del primo “Saw” e del meno noto “Dead Silence”, mostra ancora una volta buonissime capacità.Chi ha visto i suoi precedenti lavori non esiterà nel riconoscere quello che sta ormai divenendo il suo marchio di fabbrica.La cura nella ricerca di alcune inquadrature,il montaggio a tratti frenetico,la scelta di alcuni ambienti,l’utilizzo delle luci e dei colori denotano un affinamento sempre maggiore di uno stile che indica personalità e voglia di emergere dalla massa.
Quella sensazione di già visto però nuoce alla pellicola,addirittura lo spunto di partenza ricorda molto “Four brothers” di Singleton per poi comunque discostarsene in maniera netta.Wan tenta di dare un tocco personale e per la verità qualcosa di interessante lo crea,infatti rivede leggermente il tema della vendetta,non c’è soltanto il padre di famiglia cui hanno ucciso il figlio,ma c’è anche la gang criminale che cova lo stesso sentimento nei confronti dell’uomo dopo che questi ha deciso di ottenere giustizia alla sua maniera,inoltre non lesina su scene violente e piuttosto sanguinose,forte delle precedenti esperienze in ambito horror.I personaggi appaiono piuttosto stereotipati a partire dai criminali,mentre il voler insistere un po’ troppo su alcune sequenze strappalacrime non appare una scelta azzeccata,da sottolineare invece in maniera positiva la trasformazione dell’uomo medio in mostro vendicativo,paragonabile a coloro cui dà la caccia.
Molto bravo Kevin Bacon,efficace nel tratteggiare la discesa agli inferi dell'uomo tutto famiglia e lavoro,mentre è decisamente sapida la performance di John Goodman,peccato però che la sua presenza si limiti a pochissime scene.
A mio avviso Wan con uno script all’altezza potrebbe diventare un regista di grande caratura,in attesa di una sceneggiatura granitica archiviamo l’ennesimo prodotto medio realizzato da questo ragazzo.