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CONTROL regia di Anton Corbijn

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_Hollow_     6½ / 10  26/03/2012 00:17:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah. La cosa che più ho pensato vedendolo e dopo averlo visto: mah.
Lì per lì ci si rende conto di stare guardando un film che, di per sé, non è nulla di che e lascia seri dubbi riguardo la realtà dei fatti rappresentati. Però esattamente come ci sono film che lasciano una buona impressione per essere dimenticati il giorno dopo, altri lasciano una cattiva impressione per poi tenerti occupato il cervello il giorno seguente, e "Control" è uno di quelli. Il problema è che non lo fa in maniera del tutto positiva.
L'attore principale è abbastanza azzeccato, il bianco e nero pure (anche se avrei visto meglio un film a tinte molto più scure su stile espressionista tedesco invece che una trovata del genere ... come è stato scritto giustamente sotto di me, l'ideale come stile sarebbe stato qualcosa di vicino a "Eraserhead" di Lynch, più cupo e grezzo).
Apprezzo pure parecchio il modo in cui la nascita delle varie canzoni (stupende e che da sole valgono la visione) viene accostato agli eventi personali di Ian. Almeno in certi casi in modo del tutto certo, come l'episodio della ragazza epilettica per "She's Lost Control".
Però non tollero il modo in cui viene dipinto Ian Curtis ... e sua moglie.
Per carità, non che li abbia mai conosciuti di persona ma ... far passare un genio assoluto come Ian Curtis per un ragazzo qualunque dedito al pianto e la moglie come una santa immacolata mi fa veramente schifo.
Insomma, io di arte non ci capirò una mazza ma non penso proprio che un tipo che scrive testi come quelli che lui ha scritto, che tratta temi così assurdamente cupi, esistenziali, di fallimento, sconfitta, isolamento ecc. di fronte alla spietatezza della vita e della società possa essere un tipo non solo così molle, ma pure così "normale". Un alienato sì, nel bene (Ian Curtis?) o nel male (il joker di batman XD), ma non così. Anche perché, diciamolo chiaramente, chi si suicida non è mai un debole. Ci vogliono le palle per ammazzarsi e molti non riescono a farlo. Ian Curtis che piange di fronte al prefabbricato portato via a Stroszek? Suvvia, non solo non sarebbe da lui, ma nessun essere al mondo piangerebbe per quella scena. Perché non è proprio fatta per piangere, è grottesca come tutto il resto del film e non sono le lacrime che deve suscitare. Quelle al massimo (ma proprio al massimo) per un artista potrebbero saltar fuori di fronte alla scena finale, altrettanto grottesca ma molto più devastante dal punto di vista psicologico e potrebbe essere solo quella ad aver influito sul gesto di Curtis, insieme all'ascolto di "The Idiot" di Iggy Pop.
E la moglie invece? Ne vogliamo parlare? Tra l'altro mi vorreste dire che tutto quello che si vede non sia quasi certamente la sua sola ed unica visione dei fatti usata per ricostruire tutto? Visione banale e totalmente assurda che lascia ben capire come Ian possa essersi pentito di averla sposata? Se Ian Curtis aveva sicuramente qualche dubbio esistenziale riguardo la necessarietà e convenienza di stare al mondo, sono sicuro che la cara mogliettina qualche colpa per doveva pur averla. Il film mi sembra quasi un modo per toglierle un peso dalla coscienza. Tra l'altro che io sappia "Love will tear us apart" fu scritta più che altro per la fortemente instabile relazione coniugale e per i litigi, non per un qualche dramma amletico tutto nella testa di Curtis tra il tradire o il non tradire.
In ogni caso, nonostante i difetti, rimane un film discreto sulla vita di Ian Curtis e in questo è unico. Contiene poi in ordine "cronologico" le varie canzoni della band e pure questo "vale il biglietto". Si può vedere e la curiosità spinge a farlo, poi sono sicuro che chiunque abbia ascoltato a fondo e tutt'ora ascolta i Joy Division (P.s.: e figurarsi se il "leader" di una band che si chiama così, ricordando appunto il grottesco "bordello" di Auschwitz metafora della modernità intera, possa piangere di fronte ad un'altra grottesca metafora come quella di Stroszek, volevo ricordarlo) tratterà con occhio molto critico quello che sta vedendo ... che comunque ha l'enorme pregio, a mio parere, di essere la vita di Ian Curtis dal punto di vista di chi non capisce gente come Ian Curtis: se fosse qualcosa di voluto, sarebbe un film geniale. Purtroppo non è così. Incompreso anche da chi c'ha fatto un film sopra. Paradossale come quel "Joy Division".

Isolation
Isolatioon
Isolation
Invia una mail all'autore del commento Jason XI  29/06/2012 00:19:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
" far passare un genio assoluto come Ian Curtis per un ragazzo qualunque dedito al pianto e la moglie come una santa immacolata mi fa veramente schifo."

Ecco, questo tuo passaggio (e non solo questo, ma non voglio infierire...) fa proprio capire che te di Ian Curtis e dei Joy Division non ci hai capito veramente una mazza...
_Hollow_  01/07/2012 01:21:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, bravo.
saffanu  02/11/2014 22:08:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La tua obiezione sul pianto di fronte e Stroszek è irrilevante. Visto che di li a poco si sarebbe impiccato quello che girava nella sua testa non penso potesse essere scalfito dal film che passavano alla televisione a quell'ora della notte. Diciamo che ti sei fatto un'idea personale su quella che doveva essere la personalità di Curtis basandoti sui suoi testi. Certo dal film ne esce un'immagine poco lusinghiera, un malato, uno ******* per certi aspetti. Io l'ho trovato invece plausibile e verosimile, e poi sono convinto che Corbjin sapesse il fatto suo, lui lo ha conosciuto per quello che era e non si è costruito un immagine edulcorata coltivandone il mito.
_Hollow_  03/11/2014 00:06:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, le cose stanno un po' diversamente ... io di idee non me ne sono fatte dalle canzoni. Io parlo di fatti, che possano piacere o meno. Corbin nella realizzazione del film ha utilizzato soprattutto il punto di vista della moglie di Curtis (una delle prime indiziate circa il suo suicidio). Sarebbe come fare un film su Kurt Cobain prendendo principalmente spunto da racconti di Kurtney Love.
Sulle canzoni, è qualcosa di piuttosto risaputo se si conosce i Joy Division. Il loro secondo 8ed ultimo album), dalla copertina fino soprattutto alle ultime due canzoni finali, viene considerato un "testamento" di Ian Curtis. Era già un indizio molto vistoso di cosa gli passasse per la testa, un po' come, tornando ai Nirvana, quel "I swear that I don't have a gun".
Sull'ultima serata, non è certo un'opinione mia ma è un sentore generale dei fan e di chi l'ha conosciuto che TV, Stereo e litigata siano state le gocce ad aver fatto traboccare il vaso. Ian Curtis ha litigato con la moglie, ha guardato "La ballata di Stroszek" in Tv (e se l'hai visto sai quanto sia devastante il finale), quindi s'è ascoltato l'album "The Idiot" di Iggy Pop. Sarebbe una combo depressiva totale anche per il più cretino degli ottimisti. Contando quale fosse la sua personalità e soprattutto il suo carattere ...
Le chiacchiere stanno a zero; il fatto principale è che Ian Curtis è morto a 23 anni, senza che nessuno possa sapere cosa gli girasse per la testa, nemmeno chi avrebbe dovuto conoscerlo ("Isolation ... Isolation ... Isolation!"), lasciando due album che han fatto la storia della Madchester e della musica del XX secolo in generale.
Che qualcuno possa vederlo in modo plausibile come un malato, uno parte di una band che già solo dal nome (Joy Division era il nome della sezione femminile di Auschwitz ) voleva evidenziare la "malattia" del mondo contemporaneo ... sono affari vostri. Ci starebbe bene il discorso di Morfeo ai serial killer. Ma non si va molto lontano nella vita senza rendersi conto della propria inutilità e limitatezza e della genialità di altri. Chissà perché sono i più intelligenti ad ammazzarsi, ora che ci penso doveva esser malato anche David Foster Wallace ... del tutto plausibile.