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CONTROL regia di Anton Corbijn

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addicted     7 / 10  16/02/2009 01:16:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Corbijn ricostruisce i fatti in modo maniacale. Una sfida di acribia filologica. Un tour de force sfiancante, per portare sullo schermo Jan Curtis non come avrebbe potuto essere, e neanche come lo avremmo voluto, ma solo, tragicamente, come fu.
Il film, per il suo contenuto e per i temi trattati, è consigliato ad un pubblico che conosce e ama i Joy Division. Per tutti gli altri potrebbe essere tempo perso. Ma non per noi, che abbiamo consumato "Unknown pleasures" e "Closer". Il film, infatti, è la trasposizione cinematografica della loro musica: lancinante, sublime, tragica, ossessiva.
Musica e immagini come unghie passate su una lavagna: chi l'ha detto che l'arte deve essere bella e consolatoria. Può essere anche sgradevole e disperata.