"Lei crede in Dio dottoressa?" "Non sarei qui altrimenti." "Dyo mi ha tradito. E io lo punirò."
Schneider è un poliziotto alcolizzato afflitto da un conto in sospeso con se stesso che lo porterà alla sua lenta distruzione. In una Marsiglia degradata, Schneider indaga su un killer seriale che uccide delle donne dopo averle violentate e seviziate. Rimosso in seguito dall'incarico per i suoi continui colpi di testa, continua per conto proprio le indagini, ma nel frattempo presta anche soccorso ad una ragazza terrorizzata dal fatto che l'omicida dei suoi genitori - ormai prossimo ai 70 anni - a breve otterrà la libertà vigilata per buona condotta.
Ben fatto lo scatolone, più che positive fotografia, inquadrature ed i flash back in bianco nero. Non convince il montaggio nè la sceneggiatura, almeno fino all'ultimo quarto d'ora. Il mio voto è proprio in virtù dello splendido ultimo quarto d'ora, altrimenti avrei giudicato il film sufficiente, dove ogni nodo viene al pettine e Schneider chiuderà finalmente i conti con se stesso. Nel complesso quindi è un peccatto perchè questo poliziesco di Marchal avrebbe avuto le carte in regola per diventare un film memorabile. Grandioso Auteuil.
Belle le ultime sequenze, forte il messaggio positivo e pieno di speranza mostrato attraverso il contrasto tra il parto(immagini reali, non so in quanti altri film sia mai stato mostrato così esplicitamente) nel quale viene al mondo una nuova - pura, immacolata - vita ed il cristo insaguinato macchiato dal mostro che il mondo l'ha appena lasciato.