tylerdurden73 7 / 10 30/09/2008 14:15:51 » Rispondi "L'ultima missione" è un polar che sfoggia una prima parte eccellente,capace di dipingere un mondo tanto tetro e corrotto quanto gli ambienti che lo circondano.All'interno di essi si muove uno sfatto e lurido Daniel Auteuil,bravissimo nell'interpretazione assai nota del poliziotto disilluso cui un destino infame ha negato la possibilità di un futuro felice. Olivier Marchal,già autore del notevole "36-Quai des Ofèvres", si conferma molto abile nell'illustrare determinati argomenti conosciuti durante la sua militanza nella polizia. Peccato che le troppe situazioni finiscano inevitabilmente con il sovrapporsi e svilupparsi non sempre rispettando una narrazione plausibile e coinvolgendo in maniera altalenante. La figura del poliziotto alcolista e disperato fa da catalizzatore per altri due snodi,quello che riguarda uno spietato serial-killer e quello dell'imminente liberazione di un pericoloso criminale. Alla fine i molti argomenti e relativi personaggi non sempre si amalgamano felicemente,ma nel complesso il film si lascia apprezzare grazie al mestiere di Marchal,capace di tenere alta la tensione e di affrontare il malessere del protagonista principale con buona lucidità.Il finale estremamente duro e disperato riprende una frase iniziale del film, in cui il protagonista dichiara di essere stato abbandonato da D.io.La sua reazione andrà infatti contro i precetti cristiani come a dimostrare che non sempre una morale integerrima può coesistere con i dettami religiosi.
-La vendetta nei confronti del collega e dell'ex galeotto,uscito di prigione proprio facendo leva su un fasullo pentimento a sfondo religioso. -L'eutanasia perpretrata nei confronti della moglie -Il suicidio
Qualche divagazione in meno avrebbe giovato al risultato finale,da ritenersi comunque soddisfacente."L'ultima missione" è un altro esempio di cinema vivace e propositivo,dai temi spesso scottanti che sta trovando terreno fertile in Francia.