gerardo 6½ / 10 26/03/2008 21:23:19 » Rispondi Rispetto alla sua tradizionale, insopportabile cinematografia appula ("La terra" è la rasoiata definitiva allo scroto), questo "Colpo d'occhio" non è male. Innanzitutto si spinge "coraggiosamente" su argomenti poco battuti dal cinema (medio) italiano, come quello del rapporto tra critica e arte. Il film riesce ad analizzare anche abbastanza bene il labile confine tra indipendenza e totale asservimento dell'arte alle esigenze della critica e delle tendenze imposte; lo stretto margine di libertà dell'artista che voglia affermarsi e l'impietosa fine a cui sarebbe destinato chiunque non voglia assoggettarsi alle regole di "mercato" e all'impocrisia della casta dei critici. Rubini racconta di questa oscillazione tra libertà d'espressione del talento e umiliante asservimento come un giallo de noantri, per certi versi posticcio, ma tutto sommato passabile. Certo, uno si chiede che ci fa Marisa di Rivombrosa tra un grumese e un andriese... La recitazione è un punto dolente del film: fatto salvo Rubini che è attore navigato e camaleontico (la sua prova è buona e mai sopra le righe), Vittoria Puccini non sembra mai essere veramente nella parte; Scamarcio nun se pò vedè... Nel complesso, però, il film non è da buttare.
E' la prima volta che do la sufficienza a un film di Rubini.