Marenco 6½ / 10 24/03/2008 23:07:25 » Rispondi Colpo al cuore più che all'occhio doversi sorbire per due ore abbondanti Riccardo Scamarcio come attore protagonista (tuttavia per la par condicio c'è Vittoria Puccini più gnocca che mai). Comunque per il grande Sergio (che è nato nella mia terra) è un sacrificio che lo spettatore può fare volentieri. Al limite si raccomanda un'astinenza da scamarciume per due anni. Il film è interessante però ha un grande difetto: è troppo prevedibile.. E' come un giallo in cui sai dal primo momento ogni mossa dei protagonisti. Colpa ovviamente di tanto cinema precedente in cui il "triangolo" micidiale (lui, lei, l'altro) è stato tritato in tante salse. Eppure Rubini come al solito sa dar vita alle sue storie, anche se stavolta si affida con eccessiva fiducia a degli sceneggiatori che non amano rischiare e che devono aver assimilato ultimamente troppe fiction. In più riesce a fatica ad ammaestrare i due ospiti illustri del suo canile: dal sopracitato Riccardo monofase alla Paola Barale, qui nientemeno in un ruolo per il quale Chiara Sani avrebbe fatto la fila... Tutto scontato a parte la crescita attoriale di Rubini che migliora con gli anni. Involontari o subliminali riferimenti allo Scamarcio artista di cinema in questa storia che racconta il fallimento esistenziale di un giovane scultore tormentato che grazie alla manipolazione di un tecnico vendicativo cerca di emergere dall'anonimato. Questa sfida in Italia Scamarcio è riuscita quanto meno a vincerla. Non è un caso che quei pochi film italiani che ancora si girano, almeno due o tre lo riguardano...
Scamarcio che muore vale il prezzo del biglietto. Davvero esilarante... Merita un ralenty..
VincentVega1 25/03/2008 13:20:36 » Rispondi dilla tutta sei il fratello di rubini!
Marenco 25/03/2008 23:53:59 » Rispondi non sapevo neanche che avesse dei fratelli... scherzi a parte sono il compagno di asilo di Scamarcio che gli passava i compiti...