JOKER1926 7 / 10 27/06/2013 14:30:52 » Rispondi L' idea che porta avanti Paolo Virzì nel suo "Tutta la vita davanti" è strettamente collegata all'attualità: laurea e poi? Il film funge, a suo modo, da spaccato sull'Italia di questi giorni allegra e disorganizzata; i contorni della commedia adottati dalla regia non possono non enfatizzare ulteriormente questo apparato. "Tutta la vita davanti" non è solo una commedia, in essa traspare a più riprese un senso di tristezza e di desolazione, i personaggi sono in una prospettiva lavorativa non certo idilliaca. La laureata Marta campicchia lavorando in un call center stilistico e pseudo gioioso che invece nasconde tutti i problemi del caso. A questo punto l'introspezione fatta dalla regia, seppur spensierata e personale, ha un proprio valore da non sottovalutare. Il ritmo e la freschezza del cast (attori simpatici e dinamici) giovano al prodotto e giocano forse le carte più importanti; "Tutta la vita davanti" non si scorda di essere principalmente una produzione che deve intrattenere e lo fa in modo evidente e convincente. Le uniche pecche appartengono un po' alla seconda parte del film ove le situazioni si alterano e si esasperano in modo quasi inverosimile, queste soluzioni sono stucchevoli ma non intaccano più di tanto l'egemonia che ha creato Virzì; il finale (oltre ogni tropologica critica di sceneggiatura) è saturo di emozioni e di una retorica vincente nel nome di un futuro terribilmente "sospeso" , fra sogni e aspettative…