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TUTTA LA VITA DAVANTI regia di Paolo Virzì

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  07/04/2008 19:29:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Volevo sottrarmi allo zucchero filato de "il cacciatore di acquiloni" e ho posto le mie speranze su Paolo Virzì. Tutto sommato però questo (tipo di) nuovo cinema italiano (?) non fa per me.
A tratti avverto (ma è un problema mio) un certo fastidio per le potenzialità mal sfruttate. Ci resta un film che, citando "Impiegati" di Avati e aggiornandolo ai nostri giorni/anni, ricorda più spesso il cinema di Denis Arcand.
L'approccio musical è in parte indovinato, anche se sembra un'incrocio tra la pubblicità della vodafona vs. Rino Gattuso e il disgraziato "Da o a 10" del Liga, e Virzì dirige un film (onestissimo per carità) sul precariato disarmante nella sua amenissima vaquità: praticamente una fiction televisiva ipertrofica gonfiata e allungata per lo schermo cinematografico, che mi ha fatto lo stesso effetto allergico proprio delle telefoniste "imbonitrici" che infestano la nostra quiete quotidiana e per cui il sottoscritto non prova alcun tipo di solidarietà: figuriamoci davanti a un manico di imbecilli e cretinette che pendono dalle labbra di certi coercitivi adepti, maschili o femminili...
Indubbiamente poi ci ripenso e mi convinco che sì, è uno specchio dell'Italia di oggi (il personaggio di Ghini "patron" amichevolmente carogna è emblematico in tal senso) ma il linguaggio, anche ironico, usato per descriverlo, sembra la lista della spesa di un minimarket.
Per inciso: non mi ha emozionato quasi mai, anche se attori praticamente da fiction (Ghini o Ferilli) il loro mestiere lo sanno fare, Mastrandrea è il solito s.f.i.g.a.to e l'unico personaggio realmente interessante è quello interpretato da Michaela Rammazzotti.

Ma siccome non voglio essere severo e tutto sommato questo clima surreale e grottesco mi ha divertito e preoccupato (forse) vada per la sufficienza piena.

Credo però che valga la pena parlare di certe tematiche con meno compromessi all'etere televisivo, altrimenti "Il bello delle donne" è vicino
arturo  07/04/2008 21:23:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Kowalski, su. Dai. Ovvia. Orsù. E annàmo. Secondo me appena nato ti sei rivolto all'ostetrica e le hai detto: "Lei perché porta i capelli così? E quel camice non mi piace." Kowà, smòllati, sei peso.
maremare  10/04/2008 16:45:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
usausausau

e namo che cià 40 sonati il kow cià
rs
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  10/04/2008 18:37:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il mio sei e mezzo è regalato... mi ha emozionato poco che posso farci? C'è anche una ragazza che si suicida tanto per fare notizia... è qualunquismo Ma questo è tipico del cinema italiano
ferro84  19/04/2008 21:51:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ha interessato vero Michaela Ramazzotti..............anche a me.........moltissimo :D

A parte gli scherzi mi permetto di dirti che credo che sia tutto volutamente un pò sopra le righe, anche per questo l'utilizzo di attori-caratteristi (di che se ne dica) come Massimo Ghini e la Ferilli, siano tutto sommato quanto mai azzeccati.
Giocando sulla società delle apparenze mutuare in parte il linguaggio televisivo è motivato da scelte artistiche più che commerciali.......almeno spero.

Alla fine il clima surreale funziona molto, sopratutto nel lancio del messaggio.

Comunque trovo in Virzì riesca a donare freschezza e spontaneità rara a trovarsi