quadruplo 7 / 10 08/03/2008 12:09:20 » Rispondi Onesta prova di Hood su un tema scomodo come questo. In realtà il regista sudafricano non alza mai troppo la voce e racconta la vicenda con un forse eccessivo uso di luoghi comuni ma il risultato finale è apprezzabile e il film coinvolge fino alla conclusione. La cosa che ho apprezzato maggiormente e la struttura narrativa che viene chiarita solo nelle parti finali dando una qualità maggiore all'intero lavoro.
Tutto sommato un buon film, non memorabile ma ben realizzato.
Riguardo alla presunta colpevolezza di Anwar El-Ibrahim, il regista credo abbia volutamente lasciato in sospeso la sua situazione: le telefonate a suo nome erano state intercettate, ma era veramente il telefono dell'ingegnere egiziano o era un caso di omonimia, una scheda telefonica clonata o qualche altra situazione che faceva cadere l'accusa?
Questo non importava a Hood, in quanto voleva mostrare l'efferatezza e l'inutilità della deportazione e della tortura come mezzi di indagine tornati prepotentemente alla ribalta dopo l'11/9.