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CAOS CALMO regia di Antonello Grimaldi

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Kymmy     7½ / 10  19/09/2011 21:58:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film limpido, sensibile, tristissimo, comunica un senso di solitudine e dramma incredibili, forse perchè lo collego a precisissimi momenti della mia vita.

La prima cosa che si dovrebbe dire, parlando di questo film, è che la colonna sonora è una delle più belle mai realizzate nel cinema italiano degli ultimi due decenni almeno. Paolo Buonvino è un maestro geniale e attento e ogni traccia si sposa perfettamente con le glaciali, espressive immagini.

la seconda è che gli attori sono su livelli diversi, Golino bravissima, compare troppo poco (3 volte) , Gassmann si è portato a casa anche il david di donatello (meritatamente), la Ferrari non solo diventa sempre più bella, ma anche più brava, poi vengono gli interpreti francesi, di grande simpatia, il notevole cammeo di Polanski, la bambina decisamente convincente, le piccole apparizioni di Alba Rohrwacher e Cloris Brosca (la celebre zingara televisiva), e come ultimi, il gufo Orlando e l'ingiudicabile Moretti, che sarebbe stato più adatto in veste da regista (ruolo per il quale ho di lui molta stima) anzichè da interprete, veramente penoso e inascoltabile,

la terza è che la scena di sesso tanto chiaccherata e che ha probabilmente da sola regalato successo all'intero film, poi giudicato automaticamente capolavoro solo per la presenza del "grande" moretti e l'adattamento da un romanzo premio Strega, non è buttata lì a caso, come il film, ahimè, fa sembrare.. E' una delle tante metafore, o meglio similitudini, che veronesi ha illustrato nel suo romanzo (di cui a me è purtroppo mancata la lettura) Il Morandini scrive: "La bollente scena di sesso tra Simona e Pietro è ingiustificata: manca il collegamento con il corpo a corpo in mare". (non ci soffermeremo più di tanto sul fatto che il personaggio della Ferrari si chiama Eleonora e non Simona).

La quarta è che l'insieme finale, il complesso, l'espressione che ci ritroviamo alla fine del film, durante l'ultima, bianca sequenza accompagnata dalla splendida canzone-tema di Ivano Fossati, risultano efficacissimi, riescono nei loro intenti, ci fanno riflettere. Il protagonista è in una condizione assolutamente umana che ci viene posta davanti agli occhi e noi, spettatori, ci confrontiamo. Cosa faremmo al posto suo? Reagiremmo così in risposta a un avvenimento estremo? Ci comporteremmo così di fronte alla morte, alla perdita, alla perplessità, al flusso delle nostre emozioni che scorrono incerte sui binari del nostro essere? Aspetteremmo con tanta ostinazione un dolore che tarda ad arrivare? Saremo in grado di sopportarlo? Sapremo essere dentro di noi, ancora quelli di prima?

Caos Calmo è la storia di un viaggio, un viaggio interiore che poteva anche essere reso solo con la splendida musica di Buonvino, senza le espressioni vuote di Moretti (sempre il Morandini scrive, in tono da lecca****, secondo me:"Il controcampo del tombino, Moretti regista l'avrebbe evitato. Come attore e protagonista assoluto, non sbaglia una nota". nulla da ridire sulla sequenza del tombino, ma sulle note stonate..bhè.. Moretti suona una melodia irritante dall'inizio alla fine della pellicola.

E' comunque un dispiacere enorme, per me, non essere ancora riuscito a trovare il romanzo originale, di certo superiore alla trasposizione firmata Antonello Grimaldi, regista che ha sempre fatto parlare poco di è.. o meglio.. non ha mai fatto parlare molto.. Ma che di sicuro è da ritenersi di notevole forza di volontà visto questo suo quino lungometraggio.

Non perfetto, ma sincero, terribilmente.