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UZAK regia di Nuri Bilge Ceylan

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Terry Malloy     8 / 10  31/03/2012 20:13:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un possibile e probabile Tarkovskij contemporaneo alle prese con la crisi di un Tarkovskij contemporaneo.
Uzak è il dramma della Distanza (titolo tradotto) e dell'Incomunicabilità. È chiaramente un omaggio al grande cineasta russo quello che fa Ceylan in questo piccolo capolavoro mancato. A parte qualche stilema tipico (per esempio mettere la locandina di un film precedente nella camera del protagonista: Tarkovskij mette "Andreij Rublijov" in "Zerkalo", Ceylan mette il suo "Koza"), il regista turco si interroga sulle possibilità che un cinema esistenzialista quale quello tarkovskijano possa offrire alla sensibilità contemporanea. E pare davvero disilluso (il film porno dopo Stalker). Ma è qui che il grande si affianca al Grandissimo. Perché Nuri, pur essendo bravo, non è ancora riuscito a concretizzare un vero e proprio capolavoro. Uzak è di certo un gran film, ma è un'Opera mancata. Già è stato notato quanto sia lento il suo tempo cinematografico. Eppure non trovo sia la lentezza il tratto precipuo della sua incompiutezza. È la prima parte che non convince. Troppo lunga, troppo noiosa. Ma nell'ultima parte, più o meno da quando comincia a capirsi quanto sono mediocri i due protagonisti (e nel dipingere questa categoria penso sia persino più bravo di Tarko) e da quando è introdotto il personaggio dell'ex-moglie, il film ha un'impennata spaventosa. Degno del più grande cinema autoriale. Aspetto con trepidazione il capolavoro.