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LA GUERRA DI CHARLIE WILSON regia di Mike Nichols

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Flagg     7½ / 10  10/09/2008 23:01:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film mi sembra parecchio sottovalutato. Temo che molta della colpa sia del trailer italiano (Quello inglese linkato anche qui a lato, invece, è già diverso). Dal trailer ci si aspetta quasi di assister a una commedia sulle gaffe di un deputato americano incapace di comprender persino da che parte sia alza il sole. L'argomento della pellicola è tutt'altro, per cui c'è il rischio di restare delusi.
Il film tratta, è vero, anche con una certa ironia, della politica americana degli anni ottanta e, nello specifico, della politica estera nei riguardi della crisi afghana generata dall'invio di truppe sovietiche nel paese. Per mostrarla viene scelto il punto di vista di un deputato, che diviene rapidamente sostenitore dell'appoggio agli insorti e uomo non certo di irreprensibili principi.
Prima di tutto i pregi: Charlie Wilson è interpretato ottimamente da Tom Hanks. Una buona scelta. Ottimo anche Philip Seymour Hoffman nella parte dell'agente della CIA, perfettamente calato nel ruolo. Per il resto, il film vuole raccontare "una storia basata sulla realtà" e lo fa. Vuole illustrare una situazione storica, e lo fa bene. I dialoghi sono stati additati come un problema del film, ma io li trovo una delle parti più brillanti. Certo, le persone direttamente coinvolte nella guerra (parlo dei piloti russi e degli americani che pianificano che armamentario fornire agli insorti) festeggiano quando qualcuno dei loro nemici resta ucciso. E che dovrebbero fare? Intavolare una discussione sul sesso degli angeli? Far partire un monologo sul fatto che la guerra sia brutta e insensata? Un'altra critica comune riguarda la mancata presa di posizione del film. A parte che un'opera non è obbligata a prender posizioni politiche, non è vero che le tralascia. Mi sembra che il personaggio di Hoffman sia abbastanza chiaro nel dare un messaggio allo spettatore, quando racconta la parabola zen, negli ultimi minuti.
Ci sono alcuni difetti, che pregiudicano il risultato finale però. Intanto non mi è piaciuta l'interpretazione della Roberts. Il suo personaggio dovrebbe essere uno dei più interessanti del film: una miliardaria texana, politicamente e fanaticamente impegnata. Non si vede niente di tutto questo, tanto che il suo carattere del personaggio deve essere descritto indirettamente, durante dei dialoghi. Personalmente è un artificio narrativo che in un film trovo penoso. Anche i filmati "di repertorio" lasciano a desiderare. In uno si vede un F-16 venire abbattuto sopra l'Afghanistan, quando dovrebbe invece trattarsi di un MiG. In un'altra occasione tocca a un Phantom, americano anche quello. In altri degli elicotteri russi, ma sono modelli degli ultimi anni, derivati dall'Hind. Visto che stai usando i filmati di cui sopra come didascalie storiche quantomeno ci vorrebbe una certa accuratezza. In alcuni punti mi sembra che il film manchi di brio e cerchi di ricrearlo artificiosamente con scene comiche, un po' tirate per i capelli.
In conclusione, un buon film se interessa il genere, sicuramente una buona ricostruzione. Può far storcere il naso il tuffo nella politica fatta tanto di impegno quanto di cene, e party, basata su contrappesi e scambi di favori. Ma questo, secondo me, è un punto di forza non una debolezza. Peccato, perché senza i difetti di cui sopra, poteva anche essere migliore. Di certo non lo metto nella top 10 dei miei film preferiti, ma si merita comunque sette lanciamissili Stinger e mezzo.