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L'INNOCENZA DEL PECCATO regia di Claude Chabrol

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Crimson     9 / 10  09/02/2008 21:26:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ancora pulsione contrapposta a norme culturali nell'accezione di appartenenza, ancora critica di un certo mondo borghese privo di dimensione etica, ancora un ritratto eccellente del perbenismo, colto nella sua sfera irritante e farsesca: c'è tutto il miglior Chabrol in questo film sorprendente, diretto e interpretato benissimo. In particolare Ludivine Sagnier, l'attrice-feticcio di Ozon, è sensuale e molto brava.
Un film che fà delle citazioni le sue chiavi di lettura. Forse spesso frettoloso nell'esporre i tanti (troppi?) stravolgimenti narrativi della seconda parte (che è tuttavia la migliore), ma che paradossalmente trae vigore dai tumultuosi capovolgimenti, perchè è un film che trasmette senso di dispersione: la protagonista sembra una pallina da tennis tra passione e adattamento a norme sociali congrue alla sua posizione di donna e professionista (la madre è una figura emblematica in tal senso); ogni tentivo di evasione è forzatamente ridimensionato (fino a che punto volontariamente?) da un'amante che a sua volta deve fare i conti con la propria passione contrapposta alla statica ma edulcorata e patinata vita coniugale (la cui vacuità è rappresentata in modo strepitoso). Scelta ardua perchè ad un 'certo livello' la reputazione e l'immersione in un ruolo totalmente idealizzante fanno sì che la volontà sociale prevalga su quella individuale.
Di contro un figlio di papà che è una caricatura totale: sentimenti, atteggiamenti. Al di sotto del perbenismo c'è ben altro.
E' per me tra i film più pervasivi degli ultimi anni. Un trapasso empirico quello di Gabrielle reso ancor più lacerante attraverso l'ultima, geniale sequenza.
Da ragazzina ad adulta in una società crudele, perchè 'quel che non mi uccide mi rende ancor più forte'.