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LA FATTORIA MALEDETTA regia di David Keith

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  06/06/2014 11:44:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo spunto Lovecraftiano è tutto condensato nell'incipit; il meteorite che cade in un appezzamento del Tennesse cominciando a contaminare tutto ciò con cui viene a contatto è palesemente derivato dal solitario di Providence.
Il film di David Keith poi procede secondo uno schema piuttosto banale all'interno del quale il virus spaziale si trasmette mediante il contatto con l'acqua, inquinata da un non meglio specificato agente patogeno nascosto in liquido oleoso e fluorescente.
In realtà nulla viene spiegato riguardo l'oggetto caduto dal cielo, un buffo compromesso tra un uovo ed un enorme palla da golf, in grado di far marcire i vegetali ed impazzire bestie ed esseri umani, tra l'altro vittime di ributtanti alterazioni fisiche.
Di questa produzione italo/americana -ci sono Franco Micalizzi alle poco ispirate musiche e Lucio Fulci ai discreti effetti speciali- non c'è molto da ricordare, la cosa più riuscita è il deperimento di uno dei personaggi, addirittura recluso a un certo punto in cantina in stile "La casa" di Raimi.
Per il resto abbiamo una famiglia allargata con un padre padrone fanatico religioso, arrogante e prevaricatore. Altri non è che Claude Akins, noto per il televisivo sceriffo Lobo, nel cast c'è anche Will Wheaton (ricordato soprattutto per "Stand by me") con la sorella Amy, ma il personaggio più riuscito è quello di Kathleen Jordon Gregory, ovvero la moglie del fattore, fedifraga e secondo la legge del padrone di casa degna di essere punita nel peggiore dei modi.
Nulla di memorabile, si lascia guardare anche se il finale fa abbastanza pena.