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INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO regia di Steven Spielberg

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Bonvi     7½ / 10  02/06/2008 02:05:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Accidenti, ho dovuto verdelo due volte al cinema per avere una conferma da parte dei miei sentimenti di ciò che realmento ho provato nei confronti di Indiana Jones e del regno dei teschi di cristallo.

Ho 27 anni ed è praticamente da quando ho iniziato a capire il mondo che mi circondava che ho amato alla follia Indiana Jones e le sue avventure. Una più bella dell'altra (non nell'ordine in cui sono state prodotte, ovviamente, ma tant'è...) ed una più toccante, magnifica, coinvolgente e polverosa dell'altra.

Quando, ormai anni fa, lessi di tutta una serie di ipotesi su un nuovo film di Indy, l'eccitazione ha cominciato a salire. Ed è salita, è salita a dismisura fino a diventare incontenibile negli ultimi 2 o 3 mesi prima della premiere di questo quarto capitolo della saga.

Ho attesa tanto, si potrebbe dire ... ho atteso troppo, oltre un limite umano di tolleranza nei confronti di una novità che si è fatta attendere ben 19 anni. Ho atteso, pazientato, letto pochissimo per non carpire nulla del nuovo film.

Mi sono comportato bene ed ho fatto i compiti a casa (rivedendo i tre mitici capitoli cinematografici). E quando il giorno è arrivato, nel momento clou, nell'attimo in cui sono calate le luci ... mi sono sentito pervadere da una sensaziona strana, a tratti disturbante.

Come per ogni altra cosa nel Mondo, quando la immagini e fantastichi su come possa essere poi la verità, di solito, risulta meno soddisfacente. Lo stesso discorso posso farlo per INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO.

Ripeto: ho voluto vederlo due volte in due cinema differenti, per avere la certezza sui miei sentimenti.

E l'idea di scrivere questo commento mi disturba comunque, perchè parlare male di Indy sarebbe come parlar male di mia madre. Ebbene, ho voluto pensarci, ho voluto confrontare i ricordi di ragazzino con le sensazioni di adesso.

INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO tocca, credo, un argomento che si discosta clamorosamente con quelli precedenti. Non in negativo, badate bene, solo ... è indubbia una discrepanza con gli argomenti precedenti.

L'ambientazione da "pesce fuor d'acqua" è clamorosamente riuscita. Indiana Jones non è lo stesso che abbiamo visto nei precedenti capitoli e meno male. Qui siamo negli anni '50 e tutto è più veloce, frenetico e dinamico rispetto al professor Jones.

Indy, comunque, ha il volto di un bravissimo Harrison Ford in forma più che splendida. Bravi tutti anche gli altri.

Scrivendo questo post mi rendo conto di non avere un'idea precisa ma voglio scriverlo. Voglio farlo perchè voglio darmi pace di ciò che penso.

E allora lo scrivo. Scrivo ciò che penso: penso che forse non tutti saranno d'accordo con me ma credo di non stare per dire una boiata: dagli anni 70-80 fino ai primi anni 90 tutto quello che Lucas toccava diventava oro.
Da quel momento in poi tutto quello che tocca si trasforma in una brodaglia ammuffita, in un brodo allungato.

Qualcuno ha visto la trilogia di STAR WARS? Quella originale? Restando fermamente obiettivi e tralasciando gli eccezionali effetti speciali ... c'è qualcuno qui in sala che può dire, con obiettività, che la seconda moderna trilogia di STAR WARS non sia un'emerita broda allungata della prima? E che i personaggi che dovrebbero essere gli stessi degli anni '70 ma più giovani non hanno nemmeno un undicesimo dello spessore dei precedenti?

Ecco, con Indiana Jones siamo di fronte alla stessa situazione: mi domando e chiedo perchè?
Perchè dobbiamo assistere ad alcune scene clamorosamente simili alla corsa degli sgusci di STAR WARS?
Scene tanto belle quanto inutili ai fini della storia?

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Questo film è un ottimo film.
Ma è un film di Indiana Jones?
Questa domanda è quella che mi ha assillato da quando sono uscito la prima volta dalla sala.

E' un film di Indy?
La risposta, alla fine di tutto, credo non possa essere che questa: il film è un film di avventura ben costruito con tanti elementi e tanta azione.

E, forse, dopo tanto pensare e tanto elucubrare, credo di essere arrivato ad una conclusione.

Non finirò mai di ringraziare con tutto il mio cuore George Lucas per aver saputo creare un personaggio così vero, tridimensionale, unico, avventuroso e polveroso che, nel corso degli anni, abbia saputo trovare quella forza e quell'energia per restare fedele a se stesso nonostante tutto.

Nonostante anche George Lucas.
Sarai per sempre nel mio cuore, Indiana Jones.