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L'IGUANA DALLA LINGUA DI FUOCO regia di Riccardo Freda

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ninodettoerpais     7 / 10  17/09/2009 17:59:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco un'altro esempio di cinema "artigianale", sono i tempi in cui fare il regista era un mestiere e non un semplice business come capita oggi, i tempi in cui era imperativo creare un buon prodotto con mezzi e budget miserabili rispetto alla realta' attuale. I primi, diciamo gli apri pista dello "Spaghetti thriller" che considero la massima espressione (insieme al genere horror) dell'artigianalita',sono Mario Bava e Lucio Fulci (talento allo stato puro!!) e tra tanti registi interessanti c'e' anche Riccardo Freda ,che in questo film usa lo pseudonimo di Willy Pareto, il quale dopo averci regalato il primo titolo Horror italiano(-I vampiri- 1957) realizza a Dublino questa pellicola dal titolo prettamente esotico ,come era di moda negli anni '70, dove il serial killer, la cui identità rimane ovviamente celata fino agli ultimi minuti, e' braccato dalla polizia "ufficiale" che brancola nel buio, e da quella "ufficiosa" (un ex investigatore ormai uscito dalle scene) che fa per conto suo e ottiene i risultati migliori. Ci sono omicidi violenti (un paio di gole tagliate e acido sui voti delle vittime) e personaggi con segreti nascosti e molteplici identità senza dimenticare le splendide scogliere irlandesi mostrate in qualche immagine mozzafiato.Interessanti anche alcune inquadrature in soggettiva che sottolineano le mani della regia ma ci sono anche le pecche; il buon Freda butta molta carne sul fuoco e certe volte si fatica a star dietro il film, i personaggi sono tanti e poco descritti ed ogni tanto si ha la sensazione che ti sia sfuggito qualcosa che in realta' non c'e' e insomma, tra un passaggio e l'altro a volte ci si sente confusi. Concludendo sottolineo il fascino delle immagini, cupe ed ingiallite al punto giusto per godersi ancora di piu' un titolo che comunque rimane apprezzabile ,secondo me, solo dai fan del genere