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PICNIC AD HANGING ROCK regia di Peter Weir

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Crimson     9½ / 10  24/01/2013 22:11:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Weir coglie perfettamente i simboli disseminati dalla Lindsay e l'atmosfera eterea delle sue descrizioni. Fotografia e colonna sonora mistiche e ipnotiche introducono nel raccordo e nel contrasto, all'unisono, tra essere e appartenere, vita e morte, spirito e carne, vulnerabilità e invulnerabilità, sesso e repressione. Il cigno, altero nel suo incedere dal vero, così come onnipresente in riproduzioni negli ambienti chiusi (specie nella stanza di Sarah e Miranda), rappresenta il fallo, ma al tempo stesso la purezza. Un cigno è la prima visione di Michael dopo la caduta. Il desiderio sessuale espresso o non, ma tangibile, di Michael (e Albert). La carne delle ragazze è fresca, limpida ed incontaminata. Miranda, eterno miraggio sulla bocca e nei sogni di ciascuno/a, è l'oggetto di un piacere eterosessuale, come il mistero della Natura. Esattamente come in un quadro di Botticelli. La carne di Mrs. Appleyard è avvizzita. La sua menopausa equivale alla repressione della fertilità delle ragazze. Miranda, Marion e Irma sono assieme l'incorruttibilità. In questo quadro di continue allusioni, vi è la roccia, incontaminata anch'essa, eterna, imponente. Il fascino del silenzio degli animali circostanti. Loro hanno visto tutto ma custodiscono il segreto. Il non-epilogo è la riappacificazione del mistero laddove una verità non ha pace. Se Weir, nel suo adattamento straordinario della penna della Lindsay avesse particolareggiato le decine di trabocchetti che la scrittrice dissemina lungo il percorso, il senso cinematografico del criptico e dell'irrisolto sarebbe venuto meno, al contrario di quanto avviene nel gusto della lettura. Un sentimento soffocato, privo di linguaggio, regna sovrano. La concitazione espressa nella sequenza in cui Irma entra in palestra e viene attorniata dalle compagne è esattamente come l'ho immaginata leggendo il romanzo.

" - Miranda...! - Nessuna voce le rispose. Lo spaventoso silenzio l'avvolse, ed Edith cominciò, questa volta con tutte le sue forze, a urlare. Se qualcun altro, oltre al piccolo cangurino acquattato a poca distanza in un cespuglio di felci, avesse udito le sue grida di terrore, il picnic a Hanging Rock avrebbe ancora potuto essere un picnic come tanti altri in un giorno d'estate. Ma nessuno le udì. Il canguro spaventato balzò su e saltellò via, mentre Edith ritornava indietro, si precipitava alla cieca nella boscaglia e correva, incespicando e urlando, verso la pianura."

(Joan Lindsay, 'Picnic a Hanging Rock', pag. 40, Sellerio editore)