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PICNIC AD HANGING ROCK regia di Peter Weir

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Invia una mail all'autore del commento doncorleone     9 / 10  23/12/2005 11:10:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Picnic ad Hanging rock è un film che ti stordisce con i suoi paesaggi e con il suono soave del flauto di Pan che ti entra nelle vene e sembra scandire un tempo che non esiste, che non ha significato. Sembra davvero di assistere ad un film di Bergman, è Bergmaniano lo stile, la narrazione, l'ambiente, il soggetto, mi ha ricordato sia sussurri e grida ( alcune scene identiche, non a caso usci 3 anni prima circa di questo, tipo gli orologi che risuonano nella casa, oppure un 'inquadratura esterna con una statua in primo piano molto analoga alla sequenza iniziale del film di Bergman) ; sia il posto delle fragole e anche la fontana della vergine, tutti di Bergman. Non che questo faccia vacillare l'originalità del film, che rimane preservata, ma è anche interessante rilevare le suggestioni che diedero avvio al film.
Devo ammettere che alcune scene poi sono particolarmente lente, lentezza però che non pregiudica la qualità del film ( BERGMAN IN QUESTO DOCET ) ma forse la rinforza ergendosi a pure contemplazione dei volti e delle monumentali scenografie naturali. Forse io avrei più dilungato la fase della perdizione delle ragazze, amplificando il tono quasi esoterico della vicenda. Comunque rimane un film stupefacente che regala emozioni e inquietudini che non si dissolvono nemmeno alla fine della visione. Basti per tutto citare l'incipit, con l'inquadratura su un campo di grano e la voce di una ragazza che sentenzia: La vita è sogno, sogno del sogno e poi ad indugiare sulle ragazze oranti...
( quasi) Capolavoro di metafisica cinematografica, ad alto coefficiente di visionarietà.