Constantine 10 / 10 29/02/2008 01:01:48 » Rispondi Premessa doverosa: questo è un commento prettamente soggettivo, passionale, viscerale, astenersi vivisezionatori di voti e professoroni cinematografici, non è una recensione ma un applauso sincero.
Rambo ritorna. Chiuso tutto in questa frase il film è uno splendido tributo dall'uomo che più ha ricevuto e più deve al personaggio in questione e un appuntamento immancabile per ognuno di coloro che come me è cresciuto con quella fascetta insanguinata nella mente. Stallone si siede dietro la macchina da presa e lo fa con professionalità e qualità, il soggetto anche se semplice ha tutte le carte in regola per permettere allo spettatore di vedere quello che si aspetta da sempre. Violenza, malinconia, solitudine, questa è la vita di John Rambo e questa è la guerra. Stallone trova perfino il tempo di sbatterci in faccia la situazione della Birmania, senza smussarne gravità e toni ma senza nemmeno ergersi a sputasentenze improbabile. Tutto è come te lo aspetti, come sapevi che deve e doveva andare, non tieni più conto delle esagerazioni (contenute comunque) del fatto che ormai Stallone non sia più un ragazzino e quella faccia gonfia ti fa un pò nostalgia, ti lasci ottenbrare dalla voglia di sapere cosa lo aspetta alla fine della strada, alla fine di quella lunga strada.
"Quali armi avete?" " Ovviamente nessuna..." "Allora non cambierete niente..."
" Quando si è costretti… Uccidere è facile come respirare…"
Il finale è come ho sempre immaginato dovesse essere, " It's a Long Road" in sottofondo che non sembra più stonata e Rambo finalmente sulla via di casa. Mi sono commosso.