charles 8½ / 10 15/01/2011 16:00:58 » Rispondi Film di immensa poesia, si distingue nettamente, anche per i suoi contenuti, dalla produzione media statunitense di questi ultimi anni, troppo spesso affogata negli effetti speciali e nelle trame inconcludenti e morbose. Con questo film Sean Penn si candida ad inserirsi in un gruppetto di registi (Clint Eastwood, Spike Lee, ...?) in grado di raccontare storie di un'America fatta di persone "vere", e di farlo con la capacità di chi il cinema ce l'ha nel DNA. Credo che il film colpisca perché oltre ad essere ben sceneggiato (non era facile, una sfida vinta) e recitato, racconta una scelta di vita sulla quale ognuno di noi penso abbia riflettuto almeno una volta, in un'epoca in cui la disillusione riguardo ai valori (vedi la rinuncia alla borsa di studio del protagonista) ed agli obiettivi comuni della nostra società è forte, anche più che nel sessantotto (quando almeno si credeva nel collettivo). E se in molti cresce anche una pari disillusione riguardo alle tecnologie dell'uomo contemporaneo, nel protagonista tale condanna è totale ed estrema quanto la ricerca di sè stesso.