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INTO THE WILD regia di Sean Penn

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strange_river     9 / 10  27/09/2009 22:37:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di tutte le persone che conosco, non ce n’è stata una che non sia rimasta profondamente colpita da questo film, spesso vissuto con un sentimento di angoscia o comunque dolore.
Anche qui ho letto vari commenti in cui la scelta di C. McCandless così estrema e crudele, crudele come solo a vent’anni si può fare, è stata criticata oppure dileggiata o ha provocato reazioni di forte irritazione.
Una scelta incomprensibile, insomma, e incompresa.
Per me Into the wild è un film d’amore (e di una immensa tenerezza) ed è pure un atto d’amore, direi quasi paterno, di Sean Penn nei confronti di un ragazzo dalla coscienza cristallina, inquieto e radicale, del quale sa raccontarne la storia senza mai voler fare di lui un’icona, tantomeno un esempio, ma rispettando le sue scelte, chi le ha subite e senza mai scadere nella retorica spicciola (pur non mancando gli spunti soggettivi, vedi il riferimento religioso).
Il lento fluire delle immagini dei luoghi da lui attraversati, lo splendore muto e feroce della natura, le stupende musiche e le parole che le accompagnano, i pensieri lasciati lì alla nostra riflessione, il candore del sorriso di E. Hirsch (generosissimo nell’impersonarlo), il ricordo degli incontri significativi che lui fa, come pietre miliari sulla sua strada, donano al film un lirismo che non va mai oltre misura e un respiro profondo e vasto come i paesaggi del grande Nord.

Il sorriso felice di Chris McCandless, nell’unica foto che lo ritrae, racconta della sua necessità di sognare, ma sognare forte, per vivere davvero.
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  30/09/2009 16:36:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Colpisci sempre al cuore... :)