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COUS COUS regia di Abdellatif Kechiche

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  30/01/2014 14:00:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Torna ad affrontare il tema che più gli sta a cuore, i 'beur', se in 'Tutta colpa di Voltaire' narrava la storia (anch'esso abbracciando uno stile molto realistico), di un immigrato clandestino, includendo tutte quelle forme di convenienza burocratica "presentati senza documenti e fatti passare per algerino", lavoro irregolare per vivere, e poi nella 2° ora iniziava a fare cinema, con una storia d'amore di veri e propri emarginati per poi tornare repentinamente sui binari di una cruda realtà con beffa nel finale, stavolta il taglio è palesemente documentaristico, questi 'strabordamenti' di pellicola in più che lascia nelle sequenze non fanno altro che trasmettere quel senso di realtà quotidiana, il tentativo di mettere a proprio agio lo spettatore con discorsi reiterati e ripetitivi come è facile scorgere in conversazioni famigliari. Temi sociali che si inoltrano in quel campo minato chiamato razzismo, di facile presa emotiva, eppure schiva tutti i clichè che possono portare i suoi protagonisti a quella sensazione di vittimismo ostracizzato, pensare anche alla 'Venere Nera', in 2 ore e mezza non c'è mai la tentazione di impregnare di quel pizzico di retorica, neanche per far emozionare, freddo e compassato per tutta la conduzione della pellicola. Fosse stata la prima opera avrebbe potuto balenare l'idea di grezzo, un montaggio spesso tralasciato, in realtà alle spalle ha già 2 ottime pellicole coincise e precise sempre sulla falsariga di questa, ricorda non poco il cinema di Farhadi, e la Ouazani non è l'unico accostamento che si può fare. Ha anche occhio, Kechiche, per queste attrici emergenti, il 2° Cesar consecutivo che fa vincere ad una di esse, senza dimenticare la magnifica Elodie Bouchez dell'esordio.