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PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA regia di Kim Ki-duk

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elio91     9 / 10  28/04/2012 22:56:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non c'è bisogno di ulteriori parole per descrivere il miglior film di Kim Ki-Duk insieme a Ferro3: una meraviglia.
Uno dei suoi lavori più schematici per la suddivisione ciclica in stagioni e diverse età dell'uomo, il monaco buddista che da allievo diventa maestro passando per le prove della scoperta del dolore, dell'amore, della violenza e della maturità. Per poi ricominciare il ciclo, come le stagioni.
Kim Ki-Duk sembra aver trovato in questo periodo una sorta di pace interiore che traspone in arte alla perfezione: non deve essere un caso che i due film di questo periodo siano anche due piccoli capolavori di incredibile delicatezza e semplicità. La misoginia e violenza eccessiva, che pure non stonava nei suoi lavori precedenti, è sparita e se fa capolino è solo per un breve attimo. Il resto è purificazione di anima, buddismo, ambientazioni placide e tranquille.
Nella sua consueta semplicità è un film da ricordare, personale come tutti i lavori del regista coreano che non a caso si mette anche davanti la macchina da presa per interpretare il monaco nella parte finale della sua vita, quella della maturità e dell'espiazione finale. Più significativo di cosi non si potrebbe essere: Kim Ki-Duk ha raggiunto una pace. Che nell'alternarsi delle stagioni potrà essere anche solo temporanea e forse lascerà spazio in futuro a nuove espressioni di violenza e crudeltà, rabbia, per poi tornare in queste calme acque. E cosi via, all'infinito, in un ciclo eterno.