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PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA regia di Kim Ki-duk

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Invia una mail all'autore del commento piernelweb     6½ / 10  28/03/2007 14:43:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fotografia e ambientazioni mozzafiato in questo "saggio buddista" del regista Kim Ki-duk. Il film è strutturato in 5 segmenti che rileggono nella ciclicità delle stagioni e del tempo, l'ancestrale e perpetua natura dell'uomo. Nella sua integrità, l'opera è perfettamente compiuta e clamorosamente significativa, ma la narrazione soprattutto nella prima parte (primi due episodi) è eccessivamente didascalica e grossolana: troppo esemplificativa la crudeltà punita del bambino, per niente poetica la scoperta adolescenziale del sesso e dell'amore (addirittura imbarazzante nella sua superficialità la lezioncina sulla cura dei mali dell'animo attraverso i piaceri carnali). Per fortuna nei segmenti dell'Autunno e dell'Inverno, il regista coreano ritrova il giusto equilibrio e il racconto torna ad essere in armonia con le immagini. Impattante, come consuetudine per il cinema orientale, la severità dell'autopunizione nell'espiazione delle colpe e il gigantismo del fallimento e del percorso di redenzione. La scalata finale con il pesante fardello si era già vista (con toni più enfatici e coinvolgenti) in "Mission" di Roland Joffé.
martina74  28/03/2007 17:32:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Definire la narrazione grossolana mi sembra alquanto riduttivo: quello che appare manicheo e semplicistico è perfettamente in linea con gli insegnamenti buddhisti.
Invia una mail all'autore del commento piernelweb  28/03/2007 18:31:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Confermo: i primi due episodi li ho trovati grossolani. E' evidente che il mio giudizio prescinde dall'ottica filosofica in questione.