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LA TAVERNA DEI SETTE PECCATI regia di Tay Garnett

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stratoZ     7 / 10  16/03/2024 14:46:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

“Seven Sinners” è un film dal grande fascino esotico e dalle atmosfere che oggi invecchiando scatenano ancora di più quella suggestività vintage che ha acquisito la Hollywood classica. Con una Marlene Dietrich sulla cresta dell’onda dopo i successi con von Sternberg che l’avevano consacrata come la femme fatale per eccellenza e un John Wayne ancora giovincello che non era ancora diventato un punto fisso del cinema western - Stagecoach è dell’anno prima, ma diciamo che gli mancavano ancora un centinaio di western da realizzare al tempo dai - narra una storia d’amore parecchio bizzarra per il periodo.

La Dietrich catalizza tutta l’attenzione su di sé, il personaggio di Bijou difficilmente si fa dimenticare, anzi domina la pellicola ma anche l’attenzione dello spettatore e di tutti i personaggi, dal fascino magnetico è la causa di ripetute risse tra gli uomini di queste isolette nel pacifico e viene continuamente esiliata dalle autorità per i disordini creati.
In una di queste isole incontrerà questo tenente della marina interpretato da John Wayne, inizialmente riluttante allo stringere con lei perché la vede come una poco di buono, anch’esso col tempo sarà attratto dal fascino del personaggio, finendo inevitabilmente tra le sue braccia, fantastica la scena del primo bacio, quando si incontrano a casa di lei con lui che si arrampica sulla finestra.

La pellicola procede spedita con un ritmo relativamente alto, con i conseguenti alti e bassi del rapporto tra i due, inevitabilmente Bijou farà ingelosire l’ufficiale e questo spesso e volentieri causerà diversi casini, oltre ad una certa negligenza nel lavoro inusuale per una persona così rigida, arrivando poi alla scena cardine di tutta la pellicola che è la megarissa, piena di sc4zzottate, sediate, badilate, c’è di tutto, una violenza inusuale per i codici dell’epoca, tratteggiata anche con parecchia ironia e dei personaggi balordi.

Garnett mette in scena una forte rappresentazione del desiderio contrapposto al dovere, questo dualismo domina il film e si vede parecchio in diversi momenti cardine nel quale il tenente è più volte esortato a lasciare andare Bijou, trattato pure con una discreta ironia, “Seven Sinners” è un film fresco e che scorre via piacevolmente, registicamente curato, e dal fascino esotico dato dall’ambientazione, con anche alcuni gradevoli intermezzi musicali dati dalle esibizioni della stessa Bijou, niente male devo dire.