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NERO VENEZIANO regia di Ugo Liberatore

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Alpagueur     4½ / 10  02/03/2021 19:21:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film è spesso considerato un ripoff di The Omen e/o Rosemary's Baby; tuttavia, penso che sia ingiusto etichettarlo come tale mentre si concentra su temi simili ed entrambi i film potrebbero aver avuto un'influenza; se dovessi considerare questo film un ripoff, allora dovresti praticamente considerare ogni film sulla nascita del diavol come un ripoff di The Omen e/o Rosemary's Baby. Detto questo, non voglio dare troppo credito a Nero Veneziano (alias Damned in Venice); anche se ha alcune idee proprie, per lo più non sono molto buone! Come suggerisce il titolo, il film è ambientato a Venezia ; anche se questo non ha molta influenza sulla trama, è sempre una bella ambientazione. Il film si concentra su Mark, un ragazzino cieco che inizia ad avere strane visioni che sembrano indicare un disastro incombente. Naturalmente nessuno gli crede; compresa sua sorella che è anche la sua badante. Anche quando le persone iniziano a morire il bambino non viene creduto, ma le cose prendono di nuovo una svolta peggiore quando l'uomo delle sue visioni si presenta e mette incinta sua sorella...Questo film presenta una relazione molto strana tra fratello e sorella, che è anche peggio considerando che il fratello è cieco. Il fratello è estremamente vulnerabile e la sorella (la sua badante) non solo sembra non curarsene, ma sembra che passare del tempo nella stessa stanza con questo povero ragazzo sia un lavoro ingrato! Non che si possa biasimarla però...è seriamente irritante. Alcune delle recite in realtà non sono male, ma il film soffre davvero di un doppiaggio estremamente scadente. Soprattutto le voci del fratello e della sorella sono molto irritanti e rendono difficile preoccuparsene. Il problema principale del film è che è piuttosto noioso. Sicuramente ci sono alcune buone idee in mostra, ma è troppo lento e soprattutto la prima ora è noiosa. Per fortuna, il film inizia a riprendersi un po' nel terzo finale, anche se a quel punto è solo un po' troppo tardi. Tuttavia, veniamo trattati con alcune buone scene di morte (una in particolare che spicca davvero) e il colpo di scena finale è abbastanza intelligente. Nel complesso, questo non è affatto un gran film, ha alcuni bei momenti ma non abbastanza per giustificarne la ricerca. Si ci sono alcune buone idee ma in un film piuttosto noioso. Le musiche (Pino Donaggio) non sono così male, ci sono alcune sonorità tipiche alla Rondò Veneziano (troppo poche a dire il vero per un film ambientato alla Giudecca) e un pezzo nel finale suonato col sax, e altri score che ricordano alcuni film di Dario Argento (la voce del pupazzo meccanico di Profondo rosso, le voci sovrapposte di Suspiria, il battito cardiaco di Quattro mosche di velluto grigio); il regista, Ugo Liberatore, forse lo ha gentilmente voluto omaggiare.