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I DIARI DELLA MOTOCICLETTA regia di Walter Salles

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shogun     7½ / 10  03/02/2007 14:39:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' la storia di Erny (al secolo Ernesto Guevara de la Serna detto "Che" ) e dell'amico Granarolo che preparano il battaglione per la mitica rivoluzione castrista (dove fosse stato castrato questo sul film non lo fanno vedere).
Prima prende la moto e con l'amico la stira giù per la discesa di Buenos Aires fino a grippare il motore. Risultato: un bel 115 Km/h tenendo conto che la marmitta non è originale e avevano fatto mettere i rapporti a lungo.
Poi decidono di andare a prendere il sole sul monte, ma trovano una metrata di neve e allora trasformano la moto in gatto delle nevi.
il Che trova anche la ragazza (e che ragazza!!) ma prontamente se la squaglia per il bene dell'umanità e portare a termine l'oneroso compito di cuccare anche le altre, meglio se fidanzate o sposate, perchè se no non c'è gusto e soprattuto l'ebrezza di prendere bottigliate in testa.
E il viaggio continua fre le terre degli Inca e dei Maya, fra i deserti del Sahara, cammelli e beduini, Pigmei ed Eschimesi. Sempre in contatto con povera gante e lavoratori espropriati.
E mentre l'amico Granarolo gioca a Las Vegas, al Che gli prende quasi una paralisi sul traghetto, e mentre l'amico pensa a Lucy, il Che pensa ai malati.
E allora si spaccia dottore e si fa assumere all'ospedale di Rio.
Nel frattempo si iscrive ai corsi di nuoto e dopo un mesetto decide di attraversare il Pò ma a momenti se lo mangiano i coccodrilli.
L'amico invece diventa un tantino più tranquillo, scopre le donne e s'imborghesisce.
Così mentre uno decide di partire e diventa Comandante, l'altro si sistema mettendo su un'allegra famigliuola.

Riflessioni:

Oggi a Granarolo non se lo fila più nessuno, mentre il Che lo ritroviamo dappertutto; sulle maglie, sulle bandiere, sulle collanine e braccialetti, sui manifesti, per strada, in macchina. E gli stilsti di moda prendono spunto dai suoi abiti per rifilarti il classico giacchetto da 700 euro (che non potevo non avere). E c'è caso che quando vedi uno come Padre Pio, se non stai attento, lo scambi proprio per il Che, con quel barbone incolto ed il sigaro col retrogusto alla vaniglia.
Qualcuno a questo Che proprio non lo può vedere; bèh perchè lui ha fatto la rivoluzione e gli piacevano i fucili, proprio come a Bush piacciono le rivoltelle e e i texani. Solo che uno è diventato simbolo di un movimento pacifista (I don't know why), l'altro è diventato simbolo di libertà-imperialistica. E ora ditemi se Saddam, quando l'hanno trovato, non assomigliava al Che! Era identico spiccicato, forse c'ha fatto apposta, ma come lui non ha fatto una bella fine.
Ma era proprio necessario ammazzare questi tipi! Dico io. E' vero sono stati un po' bricconi, del resto erano ragazzi un po' vivaci, ma non erano cattivi (la domanda è: altri avrebbero potuto agire diversamente in quel contesto storico-sociale? Io non lo so, chiediamolo a Kant!)
Erano tipi comunque diversi: uno agiva dal basso per arrivare in alto, l'altro agiva dall'alto per arrivare in basso (sotto terra dove l'hanno trovato). Entrambi coraggiosi e sfortunati. Ma voi vi chiderete: che c'entrano questi 2 peronaggi insieme? Effettivamente nulla. Il parallelismo è emerso solo da una strana somiglianza fisica notata.

Ciao!
Pink Floyd  17/11/2007 17:00:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
qst però è un film tuo, non dirmi che è i diari della motocicletta....
shogun  19/11/2007 11:05:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh già!