caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

CLOVERFIELD regia di Matt Reeves

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Marco Iafrate     6 / 10  18/09/2012 19:49:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La finzione nel cinema è rassicurante, quello che vediamo è frutto di fantasia, nessuno dei protagonisti corre dei seri pericoli e nessuno degli spettatori si preoccupa per loro.
Con queste basi ci si appresta alla visione di qualsiasi film, basi che rappresentano un problema per i registi che vogliono trasmettere allo spettatore, più realisticamente possibile, le emozioni forti delle catastrofi.
La raffigurazione di eventi disastrosi ha da sempre interessato la produzione statunitense, a farne le spese, quasi sempre, sono le grandi metropoli americane, San Francisco, Los Angeles, New York. Dove non c'è la natura ad accanirsi contro gli abitanti di questi agglomerati di cemento (terremoti, uragani, inondazioni, incendi), ci sono i mostri.
Cloverfield è la rappresentazione dell' ancestrale paura degli americani: la vulnerabilità dei loro sistemi di difesa, il timore di forze innaturali in grado di annichilire indisturbate l'enorme arsenale che l'esercito statunitense ha a disposizione. Questa impotenza è in questo film enfatizzata dal terrore che dovrebbe trasmettere la videocamera a mano (vedi Rec) utilizzata per far sembrare più realistico possibile ciò che sta accadendo sul video. La parvenza di filmino amatoriale se da una parte coinvolge da un' altra disturba, il rendere tutto così caotico ( i veloci spostamenti della macchina fanno venire il mal di testa) non permette di godere appieno della spettacolarità degli effetti speciali, con l'aggiunta del limite della rappresentazione circoscritta al solo punto di vista dell'operatore.
In definitiva un chiaro-scuro per un film che non va oltre il livello dei godibili disaster-movie di pura evasione, impegnati costantemente a ricordarci che la fine del mondo è sempre dietro l'angolo.
Niko.g  18/09/2012 20:42:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capisco che il tipo di riprese non è adatto a tutti, però mettere questo film sullo stesso piano dei comuni disaster-movie di pura evasione mi sembra ingiusto. Hai notato l'assenza di dialoghi e batutte stupide, tipiche di certi disaster-movie americani? E il "depistaggio" iniziale che rilassa lo spettatore con un incipit da commedia? Hai notato, tra l'altro, che nei famosi "Godzilla" il mostro viene fatto vedere quasi subito e qui invece la sua figura viene nascosta il più possibile per creare tensione e interesse? Secondo me, soprattutto per questi motivi, Cloverfield andrebbe difeso, soprattutto dagli amanti del genere.
Marco Iafrate  19/09/2012 21:11:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il giudizio di un film è globale, sommando regia, sceneggiatura, montaggio, scenografia, dialoghi, fotografia ecc. si arriva al voto, personale e per nulla insindacabile, è normale che un film che piace ad uno possa non piacere ad un altro, l’opinione è altresì condizionata dal genere, ci sono appassionati di cinema che preferiscono un calcio agli attributi ad un film muto, altri si esaltano con gli horror e si annoiano con le commedie e viceversa, a me piace un po’ tutto con una leggera propensione per i film diciamo “di nicchia” dove prevalgono i dialoghi e l’approfondimento della psicologia dei personaggi. E’ con queste basi che approccio sempre i film, che fanno della spettacolarità legata agli effetti speciali il loro punto di forza, con una certa diffidenza ma anche con grande curiosità, tanto che alcuni li ho trovati molto interessanti ed emozionanti. Cloverfield non mi è sembrato un “catastrofico” al di fuori del comune, i dialoghi essenziali non sopperiscono ad un impianto narrativo modesto prevalentemente, e giustamente visto il genere, concentrato sulla spettacolarità che rimane comunque l’elemento centrale.
Niko.g  20/09/2012 00:03:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo approccio ai film è molto simile al mio, anch'io vedo un po' di tutto e ho un debole per l'approfondimento psicologico dei personaggi. I disaster movie, di solito, non mi attirano proprio per la banalità delle storie e perché mirano solo alla perfezione degli effetti speciali, spesso esagerati, dimenticando tutto il resto. Cloverfield invece, mi ha colpito perché "sporcare" le riprese in questo modo, come fosse un documentario amatoriale ma con una qualità visiva eccellente, lo svincola da ogni finzione e schema preimpostato di sceneggiatura, tramutandolo in panico puro. Altro film interessante da questo punto di vista è District 9.
Grazie comunque per lo scambio.