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THE SCORE regia di Frank Oz

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JOKER1926     6½ / 10  03/07/2012 03:25:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Le dinamiche che segnano il grande business che attornia i cineasti è deciso e decisivo, non esistono particolari escamotage, insomma bisogna produrre ciò che lo spettatore medio consuma. L'uomo è ciò che mangia…
Persino la regia in questione (Frank Oz) con un cast tracotante formato dall'immortale Marlon Brando e da altre due star di formidabile livello come De Niro e Norton deve, giocoforza, sottostare un po' ai canoni, ormai standardizzati, della corteccia dinamico/narrativa dei nostri giorni, purtroppo.
Prende forma quindi "The score" che, oltretutto, svolge in modo dignitoso il suo compito; ma la domanda è : con un cast del genere si poteva lavorare su altre sceneggiature meno convenzionali?
La risposta sarà capita da chi, dopotutto, vuol capire…

"The score" si snocciola in una storia che vede coinvolti tre malavitosi in azione per il fatidico e telefonato "colpo grosso". In tutto ciò qualche buona scena e vari cliché evidenti.
Il film, a dire il vero, non annoia affatto regalando grandi dosi di pathos specialmente nell'ultima ventina di minuti, questa ultima infarcita da qualche colpo di scena.
L'analisi inoltrata dal critico ben presto cade sul discorso tecnico. Appurato che "The score" è un nobilissimo prodotto di intrattenimento è comunque, senza dubbio alcuno, importante rammentare la parte tecnica dello stesso, ovvero il potente cast e le buone inquadrature, senza dimenticare, però, l'ottimale fotografia.

Il triangolo Brando, De Niro, Norton
Per fare un film "marcato" basterebbe pure solo uno di questi mostri sacri del Cinema che talaltro rappresentano un po' una sorta di linea del tempo che parte dal munifico Brando per passare in seguito per l' attore de "C'era una volta in America" giungendo, alla fine, a Norton presente e futuro del cinema made in U.S.A.
Il fatidico "triangolo" funziona alla grande, le redini del gioco in "The score", per ovvi motivi, sono affidate a Robert De Niro e al giovane Norton. Brando resta nel film una figura isolata che detta i tempi dell'azione. La sua figura goffa, sicura ed imponente lascia correre negli occhi del recensore tutto ciò che negli anni ha rappresentato il buon Marlon Brando. I vecchi tempi del fisico statuario sono passati, ma la storia è una fotografia che non tradisce e riecheggia sempre. Dinamiche ed affiatate le altre due star, diventano un po' convenzionali in una sceneggiatura troppo stretta per le loro potenzialità.