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LUTHER regia di Eric Till

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Rama     4 / 10  06/06/2004 23:07:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una cosa mi ha colpito di questo film prima ancora che entrassi in sala è la totale assenza dalla locandina del nome del regista. Assenza che perdura ostentatamente anche nei titoli d'apertura. Documentandosi un pò si scopre che si chiama Eric Till, che dal 68 ad oggi ha diretto 5-6 film, e nessuno degno di essere ricordato. E proseguendo nella visione del film si capisce un pò anche perchè.

La storia è nota ai più. Lutero si scaglia contro le indulgenze papali e, messo sotto accusa, viene protetto da Federico II di Sassonia, che gli consentirà di proseguire nella sua battaglia, fino ad arrivare a sposarsi.

E il film potrebbe essere benissimo raccontato in queste quattro righe. In due ore si passano in rassegna quasi trent'anni, senza nemmeno accorgersene! I particolari più stupidi che lo confermano. Ad esempio manca assolutamente una variazione nel trucco degli attori che non invecchiano, solo tre scritte in sovraimpressione a sottolineare il passaggio del tempo. Tutto quello che vediamo potrebbe accadere benissimo nell'arco di qualche giorno, magari qualche mese.

Tutta la sceneggiatura è affrontata in modo sconcertante. La scena d'apertura della vocazione richiama in modo quasi palese La Passione di gibson. L'inquadratura che parte da dietro un albero, l'uomo solo contro una natura matrigna. Quello che lascia un pò allibiti è la superficialità dell'insieme. Lutero riceve la sua vocazione così, quasi per scommessa, implorando di non essere colto da un fulmine. E tutto il film continua così, con personaggi che si affastellano senza soluzione di continuità e in un rapportarsi al protagonista che spesso si esaurisce in due battute. Sorprendente, per esempio, come venga accantonata la figura del grande riscossore d'imposte, figura sulla quale si sarebbe potuto giocare un duello a distanza col protagonista. Ma è proprio questo che manca a livello (si può dire?) filmico: una contrapposizione che porti avanti la trama, un botta e risposta. Tutto il film Lutero non ha appigli attorno ai quali far girare la sua battaglia. C'è un papa lontano, ma nulla più.

Forse unico abbozzo d'introspezione sta nel rapporto con la bambina storpia. All'inizio ci viene nascosta, poi man mano si fa sempre più presente, fino a diventare parte integrante dello schermo, metafora sorprendente del cammino del monaco agostiniano. Ma anche questo spunto viene lasciato cadere così.

Joseph Fiennes ci prova a mettere del suo, ma il suo sguardo penetrante e molto carismatico finisce per diventare statico, nel ripetersi di situazioni e modi di fare.

Anche lo sviluppo narrativo è molto schematico. Alla lussuriosa e sudante ridondanza del mercato di Roma rispecchia una Wuttemberg pulita e ordinata. Al fasto e alla ricchezza delle residenze romane, una austera povertà delle stanze tedesche.

Gran cameo, bisogna dirlo, per Sir Peter Ustinov, sempre autoironico e disincantato, che interpreta un Federico II forse un pò macchiettistico ma sicuramente di gran lunga sopra la media del film.

Da notare come sia insistito il richiamo ai produttori del Thrivent Financials for Lutherans.

Forse segno che un minimo di libertà artistica in più non avrebbe guastato.


Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  27/06/2004 01:14:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo commento, è quasi una recensione.
Invia una mail all'autore del commento Proto Sul Pero  11/03/2006 18:27:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' quasi da recidere, dico io...
Jena  11/06/2004 03:37:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma xkè non hai scritto anke la fine di sto film skifoso??
n già ke scrivevi non ti costava molto dopo tutto sto papiro....
scrivi un commento non un poema dai...
Invia una mail all'autore del commento Proto Sul Pero  11/03/2006 18:29:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Pò" non ha significato, almeno nella mia lingua. Si scrive po' invece...
metal_psyche  09/09/2018 00:47:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Congratulazioni per il tuo commento. Veramente professionale.