caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MONSTER regia di Patty Jenkins

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio     8 / 10  19/08/2006 11:39:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La regista riesce a mettere a fuoco bene con delle sequenze sceniche a tratti iperrealistiche gli aspetti più significativi della storia della protagonista. E compone gli eventi che riguardano Aileen riferendoli a un arco di tempo sufficiente a far capire allo spettatore per quali vie si può formare una patologia omicida. Aileen rimane una guerriera solitaria in mezzo a un’altra guerra: quella messa in campo dai simboli sociali. In quel luogo del quotidiano costituito dalla presenza di tutto il sociale: la strada. Quotidiano permeato da sottili ma pregnanti simboli di status. Simboli che a volte nella follia di che guarda appaiono incollati irrimediabilmente addosso a ciascuno, creando caricature ed equivoci identitari. Essi sono sostegno spesso alla spensieratezza estetica del bel vivere, alle frenesie di una vita che riesce a sfuggire alle pesanti responsabilità sociali rimanendo eternamente infantile. Simboli umanoidi che diventano per i disperati presenze umane vaganti, persone maschera stranianti: mostruose, sospette o deificate di follia. Simboli che quando si impongono da soli la follia riduce all’univerità. Astratti ma coinvolgenti, potenti. Figure metonimiche che emarginano l’altro disperato, senza volerlo, con l’evocazione della gioia del vivere, lungo la via delle mancanze che si presentano.