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PAULINE ALLA SPIAGGIA regia di Eric Rohmer

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ULTRAVIOLENCE78     7½ / 10  26/06/2008 11:11:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Intelligente commedia (ma si può parlare veramente di commedia?) firmata da Eric Rohmer, un altro grande esponente della Nouvelle Vague. In essa si mettono a confronto due modi di vivere l’amore: quello semplice, spensierato e diretto degli adolescenti e quello complicato e contorto degli adulti. Il risultato è efficacissimo, in quanto mette in evidenza come ogni soggetto, una volta diventato grande, perda il carattere spontaneo e giocoso che connota il periodo dell’infanzia e della adolescenza, addentrandosi in logiche e dinamiche di vita a un tempo assurde e impraticabili. Gli adulti Henri, Marion e Pierre sono stolidamemente e intimamente attratti dalle persone che non li desiderano, riponendo le loro aspettative in un ideale d’amore che non potrà mai realizzarsi. Al contrario i giovani Pauline e Sylvain hanno il coraggio di lasciarsi trasportare da un sentimento sincero e di abbandonarsi in un’esperienza vissuta con leggerezza ma anche con profondità.
La massima con cui si apre il lungometraggio di Rohmer è illuminante: “chi parla troppo si danneggia”. Gli uomini, troppo occupati a parlare ed a filosofeggiare sull’amore, sono però incapaci di viverlo. Al contrario Pauline, che non ha mai espresso la sua sull’argomento limitandosi ad ascoltare gli astrusi teoremi degli adulti, nella sua “inesperienza” ha trovato la maturità che gli ha consentito di provare un sentimento forte e genuino che ha saputo resistere alle avversità determinate dalle stupide vicende dei “grandi”.
Anche il finale, in questo senso, è emblematicamente esplicativo: il “saggio” silenzio di Pauline consentirà a Marion di rendersi conto delle false illusioni su cui si era fondato il suo fallace sentimento per Henri.