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IL TRENO PER IL DARJEELING regia di Wes Anderson

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julian     5 / 10  22/10/2013 16:02:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Più unico che raro il caso di The Darjeeling Limited, film distribuito con la possibilità di allegarvi un corto che ne arricchisce la storia, Hotel Chevalier, che può essere definito prequel, spin-off o come volete. Sta di fatto che, dopo aver visto il corto, è proprio il lungometraggio a sembrare una protesi, piuttosto goffa e ingombrante, di Hotel Chevalier.
Per i commenti a questo gioiello rimando tutto alla scheda apposita, mentre che dire del treno per il Darjeeling ?
E' un tentativo, per certe scelte riuscito, di spostare rigidamente il mondo di Wes Anderson in India, mantenendo invariati - e vi sareste mai aspettati il contrario ? - i contenuti. Così Wilson, Schwartzman e la new entry Brody fanno le valigie, le tanto discusse valigie griffate, e si spostano nel Darjeeling, in un nostalgico intento celebrativo del fu Satyajit Ray che ripercorre le fila del classico road movie americano alla ricerca dell'interiorità dei protagonisti.
Da Wes Anderson, non c'era da aspettarsi che venisse ritrovata: piuttosto, i suoi percorsi sono circolari, si arriva dove si era partiti senza alcuna novità.
Il gioco intellettuale alla base è allo stesso modo circolare, una doppia negazione: Wes prende lo schema del road movie inteso come genere profondo e meditativo, lo ribalta a suo modo con una veste ironica e coloritamente grottesca, ma nel farlo torna a ricoprire il tutto con la consueta vena amara che lo contraddistingue, cercando, nonostante tutto, di fare il film impegnato. Nell'ottica di Anderson lo spettatore, all'uscita della sala, dovrebbe sentirsi una persona nuova, ma anch'egli, a ben vedere, non ha fatto che girare in tondo.
Inconcludente dunque, e pretestuoso, di chi sa di avere gli occhi del mondo puntati su di sè. Il cameo di Patricia Whitman è persino fastidioso, sembra di vedere un personaggio già scritto da tempo sugli appunti di Anderson, dato così per caso alla solita Anjelica Huston, rimasta tristemente senza parte.
Solo quando Jack parla e ricorda, allora sì; si sente un mondo nuovo e autentico schiudersi da un'altra parte:

"Se oggi facciamo sesso domani starò di *****!"
"A me sta bene"

Il personaggio di Schwartzman è concentrato su un profumo e una camera d'albergo, ma è Schwartzman stesso ad essere concentrato su un'altra storia.
Il suo coinvolgimento a The Darjeeling Limited è passivo e disinteressato. E' lì solo per scrivere di un'altra storia.
Blutarski  22/10/2013 16:24:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una roba strana, ho letto la tua bella recensione su Moonrise, film che sostanzialmente mi ha deluso e leggo per caso questo tuo commento e non mi sembrano scritti dalla stessa persona. Ad ogni modo, anche io ho visto Hotel Chevalier (non vorrei dire una baggianata ma credo sia più uno spin-off, comunquenuna roba successiva) ma non direi che a parte un personaggio hanno poco a che vedere l'uno con l'altro. Anderson ha una poetica (ho scritto davvero poetica? mah!) tutta sua, Darjeeling Limited è un film sul dolore non sull'amore, o meglio sul dolore e anche sull'amore ma questo è un altro discorso. Quello che voglio dire è che il viaggio è solo un pretesto per elaborare il lutto, una metafora della maturazione" forzata" dalla perdita di un familiare.
Ciao!
Blutarski  22/10/2013 16:25:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa, volevo "direi che hanno poco a che vedere".
julian  22/10/2013 17:18:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se ti interessa possiamo parlare ampiamente di Anderson, ho avuto modo di approfondire l'argomento negli ultimi tempi e di lui ho visto tutto tranne Un colpo da dilettanti ormai.
Ma prima dovresti chiarire perché dici che recensione e commento non sembrano scritti dalla stessa persona ? Ti sembra non ci sia coerenza tra le due cose ?

Hotel Chevalier si può definire sia prequel - perché ambientato temporalmente prima di The Darjeeling limited - sia spin-off perché approfondisce un solo personaggio della storia. Comunque sia è un caso molto particolare perché i due film sono stati girati quasi in contemporanea e distribuiti insieme o separatamente a seconda della nazione e degli accordi presi con le case di distribuzione.
Hotel Chevalier in tal caso sembra una sorta di compendio al lungometraggio ma, comunque lo si definisca e la definizione poco importa, è a mio parere superiore al film stesso.
Ti rimando al mio futuro commento del corto quando finalmente aggiungeranno la scheda relativa.
Blutarski  22/10/2013 17:35:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, non è questione di coerenza ma proprio di merito, mi incuriosiva e mi chiedevo come mai uno che dimostra di apprezzare a fondo i film di questo regista (e non è scontato perchè molte persone non li digeriscono) che hanno un tocco abbastanza inconfondibile, non abbia subito il fascino di questa amara commedia.
julian  22/10/2013 17:46:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sembrava che dalla recensione si intuisse chiaramente che alcuni film di Anderson non sono poi un granché.
Preso così nel complesso, gradisco lui e il suo stile, proprio perché incarnano un tipo di Cinema originale e che non ha eguali, ma analizzati i titoli singolarmente ci sono delle pecche su cui sarebbe ingiusto tacere.
Dalla recensione si evince che non ho apprezzato particolarmente Zissou, ma questo è decisamente il peggiore.
Discreti Rushmore e Tenenbaum, ottimo Mr. Fox, ma i capolavori sono Hotel Chevalier e Moonrise, e nella rece mi sembra di aver spiegato ampiamente il perché.
Blutarski  22/10/2013 18:19:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Converrai però che tra "non sono poi un granchè"(anche se io le leggevo come spunti critici più che negativi) e la mediocrità ci sia una certa differenza. Ma non volevo sindacare sul tuo giudizio, sia chiaro, mi incuriosiva semplicemente capire il perchè di questa distanza tra due film che, come gli altri di Anderson, sono più o meno fatti della stessa pasta e stile e hanno molte tematiche comuni. Per esempio, io non ho apprezzato tanto Moonrise Kingdom per alcune ragioni opposte a quelle che tu hai espresso in recensione (ma chiaramente si tratta di gusto personale), ma nel complesso ne do un giudizio positivo perchè riconosco lo sforzo creativo del regista in questione.
julian  22/10/2013 19:03:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bè si, mi sembrava giusto stroncare con un voto basso quello che ritengo il più brutto di Anderson, gli altri sono tutti sopra la sufficienza.
E cmq vorrei far notare che la ripetitività di temi e situazioni - e nel caso di Anderson anche cast - può risultare alla lunga fastidiosa.
Moonrise, pur offrendo la stessa pasta, si discosta per l'espressività contenuta e svariate altre trovate che mi sono sembrate geniali e che ho elencato nella recensione. Vabbè è inutile mettersi a ripetere ancora ste cose, ci siamo capiti. Abbiamo una visione diversa di questo regista, ma nel complesso è positiva per entrambi.
Blutarski  22/10/2013 19:21:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma potevi mettere anche 3 per quanto mi riguarda, per me il voto lascia il tempo che trova, mi interessava più il giudizio e la tua spiegazione è stata chiara. Sarà che io i film li ho visti più o meno tutti quando sono usciti al cinema e magari per questo Moonrise mi è sembrato ripetitivo, mentre tu a quanto ho capito stai approfondendo ora e quindi tendi a dare più un giudizio di insieme. Alla prossima!