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DEAD SILENCE regia di James Wan

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oh dae-soo     6½ / 10  15/02/2011 22:59:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fughiamo subito ogni dubbio. Dead Silence è una pellicola piena di difetti. Una storia per quanto interessante che non sta in piedi; una serie di comportamenti illogici dei protagonisti; una recitazione appena sufficiente; una serie di situazioni, clichè e dinamiche viste e riviste.
Indubbiamente possiede però una qualità difficile da trovare ultimamente in un genere che sforna tanto ma (quasi) tutto di basso livello, quella di creare una buona atmosfera, magari non di Paura pura (negli ultimi anni credo che solo i 10 minuti finali di Rec mi abbiano veramente colpito in tal senso) ma senz'altro di una certa inquietitudine dovuta probabilmente alle sembianze del pupazzo protagonista, veramente notevole e forse di ancor maggior presa su di me se non ne avessi ravvisato una certa somiglianza col Cavaliere, somiglianza che in più di un'occasione mi ha strappato un sorriso e alenntato la "tensione".
Non finiscono qua i meriti. Molto buone le location, specie quella del vecchio teatro adiacente al laghetto, e più che discreto il make-up, sia quello delle vittime (ritrovate tutte con la bocca grottescamente spalancata e senza lingua) sia quello della ventriloqua Mary Shaw. Interessante e abbastanza perturbante anche la crasi fisica uomo-pupazzo presente in più di una scena, certo volta a sfruttare uno dei clichè, quello delle bambole, più abusati nella storia del genere.
Il finale, se da un lato può sembrar veramente notevole e certo inaspettato, dall'altro apre nel plot degli squarci in una tela già molto rovinata. Molte cose non tornano, molti passaggi sono affrettati e illogici per non parlare dei sopracitati comportamenti del protagonista (gemello di Lionel Messi e ugualmente fantasista nel crearsi le situazioni più di pericolo o paura che si possano neanche immaginare) assolutamente insensati dall'inizio alla fine , come ad esempio quando è protagonista di uno dei più diffusi errori nel cinema horror, ovvero la quasi assoluta insensibilità alla perdita di una persona amata. Insomma, Dead Silence ha ossa e cartilagini gravemente afflitte da osteoporosi, il rischio di fratture insanabili e crolli improvvisi e definitivi è continuamente dietro l'angolo però, zoppicando come un novello Dorando Petri, riesce in qualche modo ad arrivare al traguardo. Senza neanche essere sorretto per giunta.