caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

TRAINSPOTTING regia di Danny Boyle

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
frine     9 / 10  25/09/2006 01:49:22 » Rispondi
Che per qualcuno possa risultare irritante e fastidioso, lo capisco. Resta comunque un film intelligente, originale, dissacrante, visionario, continuamente sospeso fra realismo e delirio, fra tragedia e ironia, fra gaudente amoralità e impietosa rappresentazione dei pericoli della droga.
Sulla scia di Welsh, il regista non si sogna neppure di trasmettere messaggi moraleggianti. La droga? Per carità, è un viaggio magnifico, un piacere superiore a qualsiasi orgasmo elevato all'ennesima potenza. Il sesso sfrenato? Uh, che divertimento. Rubare? Magnifico ed esaltante.
Volevate divertirvi, eh? Ed ecco che addosso ai protagonisti piombano, come macigni, le atroci conseguenze del loro comportamento: crisi di astinenza, disturbi sgradevoli e imbarazzanti, allucinazioni devastanti e insopportabili. Infine, amarum in fundo, devastazione e morte.
Come la peste, la droga uccide o risparmia chi capita: il tossico incallito si salva, mentre l'amico caduto per caso nella spirale ci resta secco, per giunta accompagnato da battute demenziali che aggiungono la beffa al danno ("il gattino stava bene").
Il culmine della tragedia coincide con la morte del neonato, che il protagonista, nelle sue allucinazioni, vedrà passeggiare carponi sul soffitto della propria camera, esangue e verdastro come un minaccioso innocente zombie.
Con il trasferimento a Londra lo sfondo cambia, i vecchi amici si ritrovano e si danno a una vita balorda, ma l'interesse cala (anche se restano irresistibili le gaffes di Begbie, da sempre restio alla droga ma in compenso capace di comportamenti disarmanti nella loro stupidità).
Le più forti (almeno nella visione di Boyle) sono ancora una volta le ragazze, capaci di prendere e mollare i giovanotti a seconda dell'aria che tira. Senza coinvolgimento, senza dedizione.
Per fortuna, la greve atmosfera della storia è alleggerita da una costante vena ironica, che permette allo spettatore di sorridere anche di fronte alle situazioni più raccapriccianti. Strepitose le interpretazioni di Ewan McGregor e Robert Carlyle; travolgente la colonna sonora.