VincVega 8 / 10 23/02/2017 23:05:34 » Rispondi Il successo di "Trainspotting" dipende fondamentalmente da una cosa: tratta il tema della droga in modo quasi divertente. E chi lo poteva raccontare se non un ex-tossico... in questo caso Irvine Welsh. Ma il film di Danny Boyle è questo e molto altro. Crudo, sporco, cinico, drammatico, psichedelico. La scrittura è brillante, citazioni eleganti, l' onnipresente ma funzionale voce fuori campo e soprattutto la pellicola è imperniata di un dissacrante humor nero. Boyle ritrae una generazione di ragazzi al limite, giovani accomunati dalla dipendenza e probabilmente non dall'amicizia. Le critiche sul fatto che il film è un "inno alla droga" le ho trovate fuori luogo, un esempio può essere il personaggio di Tommy
il parallelismo tra quando è tossico e quando non lo era... le immagini delle stanze sono emblematiche.
. Ma soprattutto la critica è rivolta al buonismo e ai finti moralismi di una società al degrado psicologico, nonchè al contesto politico del periodo. Bravi gli interpreti e bella anche la colonna sonora che alterna brani del periodo a vecchi classici di Lou Reed, Iggy Pop e Blondie. La regia quasi da videoclip di Boyle è perfetta, dirige forse il suo capolavoro. 90 minuti di spettacolo. Finale magnifico.